venerdì,Aprile 19 2024

Villa San Giovanni, la rete pro-poliambulatorio: «Basta rinvii»

Domani la conferenza dei sindaci dell'area dello Stretto. «Ripristinare la medicina territoriale»

Villa San Giovanni, la rete pro-poliambulatorio: «Basta rinvii»

Lunedì  14 dicembre si terrà  la Conferenza dei sindaci dell’area dello stretto, alla quale parteciperà l’Asp di Reggio Calabria. La rete ‘Salviamo il Poliambulatorio di Villa San Giovanni‘ ha richiesto più  volte, l’ultima in ordine di tempo durante l’incontro dei sindaci dell’area dello Stretto del 24 novembre, che ha visto la partecipazione della rete stessa, di aprire un interlocuzione con i vertici dell’Asp di Reggio.

«In quella sede – si legge in una nota – abbiamo chiesto che le nostre istanze venissero recapitate ai vertici dell’Asp. Chiediamo quindi al tavolo che si riunirà lunedì 14 dicembre di recepire le istanze della Rete elaborate nel documento dettagliato presentato durante l’assemblea pubblica svoltasi il 27 settembre scorso. Ci appelliamo inoltre all’Asp di  Reggio Calabria e al Commissario Longo per richiedere di attuare i provvedimenti necessari che vadano incontro alle richieste di seguito elencate». 

«Da troppo tempo le denunce di comitati, associazioni e movimenti,  che mettono in luce le  carenze del sistema sanitario calabrese e avanzano proposte concrete per uscire da questa situazione, restano inascoltate. La pandemia ha messo a nudo tutte le carenze di un sistema malato da anni, conseguenza di tagli sistemici e scriteriati, clientelismo e immobilismo politico-amministrativo che hanno portato il nostro sistema sanitario pubblico al collasso».

«Oggi più è che mai necessario invertire la rotta, mettendo in campo misure che puntino a tutelare la salute dei calabresi e a sostenere gli operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni indecenti. In questi anni sono stati smantellati presidi territoriali  fondamentali per accentrare  tutto nei grandi hub ospedalieri, sovraccaricando queste strutture: non sono state avviate le poche Casa della Salute presenti sul territorio, sono stati depotenziati o chiusi diversi poliambulatori, ridotte le ore di specialistica nei presidi territoriali, annientata l’assistenza domiciliare con tagli dei fondi e del personale medico e infermieristico».

«Questo sfacelo ha privato tantissimi  calabresi del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Il ritornello di questi anni sulla mancanza di fondi non tiene più: chiediamo che vengano spesi i soldi destinati al ripristino della medicina territoriale e attuare immediatamente provvedimenti fondamentali a questo scopo, rimasti chiusi colpevolmente e impolverati nei cassetti! Vogliamo quindi rimarcare l’importanza del DCA n. 136 del 27/10/2020 avente ad  oggetto”  Piano di Potenziamento e Riorganizzazione della Rete di Assistenza Territoriale” e della Delibera della Commissione straordinaria n°856 del 3 Novembre 2020 che fa riferimento al DCA 82 del 2015 avente ad oggetto il ripristino e il ricollocamento di 1470 ore di specialistica ambulatoriale per l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria».

«Considerato i continui pensionamenti , dimissioni e trasferimenti e visto le liste di attesa per le visite specialistiche ambulatoriali,  i due provvedimenti succitati  si rendono indispensabili al fine di assicurare le cure domiciliari ( fondamentale a questo scopo  la figura del fisioterapista) e l’assistenza territoriale attraverso tutti i provvedimenti volti “a ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento, in particolare con riguardo  agli screening oncologici, all’assistenza territoriale ed alla qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera, una revisione ed attuazione del provvedimento di riassetto della rete di assistenza territoriale, al completamento del riassetto della rete laboratoristica e di assistenza specialistica ambulatoriale” e “a ripristino delle ore di specialistica  ambulatoriale interna, infungibili, indispensabili  e necessarie  per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza”».

«Riteniamo necessario che i fondi e le ore di specialistica vengano distribuite in base alle reali necessità dei vari territori, potenziando i poliambulatori  e la Casa della salute di Scilla e chiudendo i rubinetti dei fondi pubblici al privato convenzionato. Sosteniamo che una seria ed efficace e politica sanitaria non possa  nutrirsi di modelli economici e organizzativi improntati alla precarietà,  all’improvvisazione e all’assenza di programmazione». 

«Non ci accontentiamo più di giustificazioni, promesse e tentennamenti, la popolazione della provincia richiede interventi tempestivi. Continueremo ad esercitare un controllo popolare su chi ha la responsabilità di attuare  tutti i provvedimenti  necessari per ridare finalmente dignità ai cittadini calabresi».

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