giovedì,Aprile 25 2024

Senza mezzi di trasporto, due bambini non possono frequentare la scuola

L'istituto Alvaro Gebbione è disponibile ad accogliere in classe i bimbi, ma resta il problema del mezzo di trasporto che dovrebbe essere garantito dal Comune

Senza mezzi di trasporto, due bambini non possono frequentare la scuola

Il diritto allo studio per i bambini è sacrosanto ma a volte resta lettera morta. Come nel caso della famiglia marocchina della signora Hasna Bakkach che racconta la situazione che sta vivendo.

Amira e Jihad erano iscritti a Rosarno alla prima e alla seconda elementare. Il nucleo familiare (composto anche dal marito e da un altro figlio) a gennaio scorso si è trasferito da Rosarno a Reggio Calabria. E la famiglia ha chiesto il trasferimento dei minori presso l’Istituto comprensivo “De Amicis – Bolani”, essendo quello più vicino all’abitazione. Tuttavia è stato risposto dell’impossibilità di procedere alla iscrizione in quanto le classi risultano immodificabili nella composizione stante anche il rispetto delle normative anti covid. Avere una scuola vicino casa consentirebbe loro di arrivare a piedi non avendo i genitori mezzi di trasporto a disposizione. Il papà deve accompagnarli e andare a prenderli e per questo non può lavorare. 

Stante l’urgenza di evitare che i bambini continuino a perdere importanti giorni di studio si è cercato di individuare un istituto scolastico presso il quale possano essere iscritti tenuto conto del criterio della vicinanza all’abitazione come stabilisce la Circolare ministeriale del 18 dicembre 2014 che lo individua come prioritario.

Il nucleo familiare non dispone di capacità economiche per sostenere le spese di trasporto e pertanto, nel caso in cui dovesse individuarsi un Istituto Scolastico distante dall’abitazione, sarà necessaria la disponibilità all’impiego di un pulmino per il trasporto.

Nel frattempo la scuola Alvaro Gebbione si è dichiarata disponibile ad accogliere in classe ma resta il problema del mezzo di trasporto. A chi tocca garantirlo? A dare delle risposte è l’avvocato Francesco Nucara, del centro di ascolto diocesano monsignor “Scalabrini” di Reggio, al quale la famiglia si è rivolta in cerca di aiuto.

«I bambini – chiarisce il legale – sono una risorsa straordinaria, in particolare per la nostra città dove c’è un indice di natalità molto basso. Adesso questa famiglia ha bambini in età minore, per loro frequentare la scuola è un obbligo e un diritto. La normativa prevede un obbligo a carico dell’amministrazione di garantire il trasporto scolastico in maniera gratuita e adesso cercheremo un’interlocuzione con l’assessore alla politiche sociali Demetrio Delfino, per risolvere questa problematica che è urgente ed importante.

Il papà sta già compromettendo il lavoro, per poter avere le modeste risorse per mantenere il nucleo familiare. I bambini che si formano e crescono a Reggio Calabria sono una risorsa per la famiglia e per la città, di cui Reggio non può privarsi».

E in attesa di sapere a chi tocca occuparsi del trasporto, i bambini perdono giorni di scuola preziosi, soprattutto alla loro età.

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