sabato,Aprile 20 2024

Ogr Saline Joniche, Crea: «Perché sono stati sospesi i lavori sul viadotto ferroviario?»

Il referente unico dell’Ancadic sottolinea «il potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità»

Ogr Saline Joniche, Crea: «Perché sono stati sospesi i lavori sul viadotto ferroviario?»

Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic e responsabile del comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, si dice preoccupato per l’improvvisa interruzione dei lavori sul viadotto ferroviario “Ogr Saline Joniche” e sul ponte ferroviario “Molaro I”.

«Preso atto che sono fermi gli interventi annunciati all’Ancadic in data 10 febbraio dalla Direzione generale per il Trasporto e le Infrastrutture  Ferroviarie-Divisione 6 Roma, consistenti nel ripristino delle parti ammalorate sul viadotto ferroviario Ogr, sul ponte ferroviario  “Molaro I”  e  sulle opere  minori  che  risultano ammalorate,  tra  cui  il  muro  di  sottoscarpa  di  via  delle  Viole,  oggetto di segnalazione dell’Ancadic – afferma Crea –  abbiamo chiesto lo scorso 23 febbraio alla stessa Direzione generale, interessando il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e altri enti competenti, di conoscere i motivi per i quali i lavori non hanno avuto seguito dopo aver eseguito soltanto un intervento di ripristino nella sezione del viadotto sovrastante la Ss 106, e pertanto non sono stati rimossi i pericoli associati al distacco di porzioni di “copriferro”».

Crea racconta di aver evidenziato «il potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità, visto che il viadotto Ogr sovrappassa anche la linea ferroviaria Metaponto/Reggio Calabria e la via delle Viole che costeggia il frequentatissimo tratto di spiaggia ricadente in località marina, molto frequentata sia d’estate che d’inverno. Perciò non avendo eseguito le opere di ripristino corticale, perdurando questa situazione, con il passare del tempo si potranno verificare criticità strutturali, considerazione di non poca entità a nostro avviso».

Per il referente unico dell’Ancadic, «considerato che sono trascorsi vent’anni dalla chiusura all’esercizio del viadotto in questione che era funzionale alle Officine grandi riparazioni materiale ferroviario, è stato anche chiesto di sapere quale fosse il fine di questo impianto anche in considerazione che c’è stato un bando di vendita la cui asta sarebbe ancora aperta. Non è mancato di rilevare il fallimento del Porto di Saline, degli impianti industriali di Gioia Tauro, della liquichimica, oltre a queste Officine ex Omeca, oggi Hitachi, con tutto il materiale in stato di potenziale degrado. Resta da dire che in questi anni non è mai stata presa seriamente in considerazione nessuna ipotesi di riconversione dell’area».

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