giovedì,Aprile 25 2024

Disagio abitativo, casa assegnata senza manutenzione: costretto a vivere in comunità

La storia di Antonino Sgarlato che dal 2017 attende un cambio alloggio per un’abitazione completamente disastrata

Disagio abitativo, casa assegnata senza manutenzione: costretto a vivere in comunità

Dal 2017 è in attesa di un cambio alloggio per un’abitazione completamente disastrata. Cambio che però non arriva. Così il signor Antonino Sgarlato, da un anno e mezzo, è costretto a vivere in una comunità.

Ancora una volta una storia che riguarda i problemi degli alloggi popolari. Una battaglia che in questi anni è portata avanti dall’Osservatorio sul disagio abitativo. Cambiano gli assessori, ma i risultati rimangono uguali perché il lavoro da fare è tanto.

Il signor Sgarlato lo abbiamo conosciuto nel corso delle tante proteste in piazza per gli alloggi. Adesso siamo andati a vedere la casa in cui, secondo il comune dovrebbe andare ad abitare. Un alloggio in via Glauco 45 per il quale urge la manutenzione che nonostante i solleciti non arriva.

«Da quello che si vede è impossibile che io possa venire ad abitare qui. Dal 2017 ho presentato la domanda all’Erp e ancora non vedo nessun risultato. A causa di questa condizione da un anno e mezzo sono costretto ad abitare in una comunità».

Sono le condizioni in cui si trovano cucina ed il bagno a rendere inabitabile il posto. Il soffitto corroso dalla muffa sembra andare in pezzi, si riconoscono i ferri all’interno dei pilastri. L’intonaco cade in pezzi lasciando scoperte parti nascoste dell’edificio. Non c’è l’acqua. Anche il bagno è un disastro.

Stanco della vita in comunità che mai po’ sostituire lo stare in un’abitazione propria fa l’ennesimo appello all’amministrazione cittadina «Se non hanno i soldi per aggiustare la casa mi diano almeno un alloggio in cui abitare».

Sui fondi anche l’Osservatorio ha manifestato perplessità poiché i ricavati delle vendite degli alloggi devono andare, come stabilisce la legge, al medesimo settore. Si tratta di fondi necessari per la manutenzione, per l’eventuale acquisto di nuovi alloggi, per tutte le spese amministrative che servono per le varie operazioni di assegnazione, voltura e così via. Ma tutto ciò non è stato fatto negli ultimi anni e il settore è fermo.

Nel caso del signor Sgarlato il problema del cambio alloggio è regolato da una legge regionale sugli alloggi popolari. Questa parte della legge fino ad un esposto in procura da parte dell’Osservatorio sul disagio abitativo dello scorso anno era stata inapplicata dall’amministrazione reggina. Da mesi si è insediata la commissione, ma resta il fatto che la procedura per la mobilità ancora non è stata portata avanti. con buona pace, si fa per dire, di tutti coloro che un tetto sulla testa non ce l’hanno.

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