venerdì,Marzo 29 2024

Chiesa cristiana di Catona: «La consigliera Iachino ci chieda scusa»

Il Consiglio pastorale si dice offeso dalle parole utilizzate sulla pagina Facebook dalla consigliera: «Definire con astio e disprezzo una comunità “setta” è fortemente diffamante ed ha turbato i tantissimi membri che frequentano le nostre riunioni cristiane»

Chiesa cristiana di Catona: «La consigliera Iachino ci chieda scusa»

Il Consiglio pastorale della chiesa cristiana “Gesù Cristo è il Signore” di Catona, sentita l’Assemblea dei fedeli e a seguito delle numerose segnalazioni di indignazione da parte dei membri della comunità chiede formali e pubbliche scuse da parte della consigliera comunale Nancy Iachino, «per le gravi affermazioni fatte in due commenti pubblici sulla sua pagina Facebook nei confronti di una nostra consorella e di tutta la nostra chiesa. Alla consigliera Iachino, nella sua veste di membro delle istituzioni e rappresentante del popolo reggino, non è consentito trattare con violenza e arroganza una cittadina che ha avuto la “colpa” di incollare un link di un articolo sotto un suo post e di avere erroneamente messo “mi piace” ad un suo post o alla sua pagina pubblica.

La consigliera ha così commentato: “Signora E.B. lei che è parte della comunità di Ripepi non può mettere like a questa pagina. Le vorrei segnalare che sto raccogliendo messaggi e altre interazioni sgradite derivanti da appartenenti alla setta, perché state oltrepassando il limite degli atti persecutori”. Tale atteggiamento di prepotenza – continua il Consiglio pastorale – non si addice ad una donna che si dichiara cristiana e che dovrebbe almeno accettare anche un “like” da chi eventualmente vuole seguirla pur non condividendo la sua azione politica. Inoltre, dopo avere fatto le opportune verifiche, non ci risulta che gli appartenenti alla nostra comunità (che lei spregevolmente definisce “setta”) abbia effettuato alcuna interazione sgradita oltrepassando il limite degli atti persecutori. Diversamente sarebbe opportuno, a riprova di quanto affermato, la Iachino dovrebbe pubblicare tali “interazioni” sgradevoli, saremo i primi a chiedere scusa pubblicamente». 

Il Consiglio pastorale della chiesa cristiana di Catona dice di non comprendere «tutto questo odio e pregiudizio nei confronti della nostra comunità frequentata dalla malcapitata “rea” di essere membro della chiesa di cui Massimo Ripepi è uno dei 12 pastori. Definire con astio e disprezzo una comunità “setta” è fortemente diffamante ed ha turbato i tantissimi membri che frequentano le nostre riunioni cristiane. Questo non è più ammissibile. Tutti coloro che hanno pubblicamente offeso, diffamato e vilipeso la nostra comunità cristiana calpestando la nostra libertà religiosa, la nostra dignità e credibilità risponderà davanti alle autorità competenti.

Questo ulteriore attacco alla nostra fede e al nostro modo di applicare un modello cristiano di vita non fa altro che alimentare ancora una volta l’odio e il pregiudizio nei confronti della nostra comunità cristiana formata da centinaia di persone perbene, professionisti, insegnanti, appartenenti alle forze dell’ordine e cittadini di ogni ceto sociale. Noi da cristiani perdoniamo la consigliera Iachino ma le chiediamo pubbliche scuse alla nostra consorella e a tutta la Chiesa di Catona».

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