giovedì,Aprile 25 2024

Dai campi profughi a Palmi, la testimonianza del giovane Masum

Insieme al padre Antar ha raccontato la sua storia durante una serata organizzata dal volontario umanitario Enzo Infantino

Dai campi profughi a Palmi, la testimonianza del giovane Masum

Dopo la fuga dalla guerra e i campi profughi in Grecia, l’arrivo in Germania per una nuova vita che ora, in questi giorni d’estate, l’ha portato fino a Palmi. Masum Omar aveva 8 anni quando Enzo Infantino, volontario umanitario calabrese, lo incontrò – insieme alla sua famiglia – mentre l’Europa si prendeva cura di lui che scappava dal conflitto siriano. Giorni difficili di un esodo di massa, esistenze intercettate nel fango di Salonicco e dei tanti siti disumani, ma comunque necessari per quella politica del ricollocamento che ha consentito al piccolo e ai sui famigliari di rifarsi una vita.

Quella che Masum e il padre Antar sono venuti a raccontare, grazie all’iniziativa di Infantino che li sta ospitando per fargli conoscere di persona una parte di quelli che li hanno aiutati a distanza, ancora oggi che vivono nei pressi di Francoforte. I due sono stati protagonisti di una giornata speciale, prima l’incontro in municipio – con il sindaco Giuseppe Ranuccio a dare il benvenuto – e poi nella villa comunale per ascoltare una testimonianza toccante. Davvero tanti sono stati coloro che, grazie all’attivismo di Infantino, si sono sentiti legati al destino del piccolo.

«Enzo me lo ha fatto conoscere – dice l’attore Peppino Mazzotta – durante una sua videochiamata e ho notato la forza del suo sorriso interno, molto comunicativo, quasi che volesse mettere da parte la sofferenza che gli era toccato di provare in quell’età così giovane». Una possibilità di aiuto al di là dei confini e dei limiti dello spazio, che in tanti hanno coltivato. «Vedendo come Masum ti guardava – ha detto il consigliere regionale Antonio Billari – ho capito quanto amore c’è nei volontari di chi non vuole abbandonare chi fugge».

Una serata intervallata da altri racconti, come quello di Mimma Sprizzi che ha illustrato il progetto della “Coperta di Yusuf” – per fare memoria dei tanti migranti che hanno attraversato il Mediterraneo, e anche di quelli che non ce l’hanno fatta – e quello dei volontari della Ong ResQ che stanno raccogliendo fondi per varare una ottava nave, la seconda interamente italiana, che soccorrerà chi parte in cerca di speranza. «Per me essere a Palmi – ha detto Masum – significa coronare un sogno».  

top