martedì,Gennaio 14 2025

Isola pedonale in via Marina alta, il locale Chapeau chiude ad agosto per protesta

I gestori criticano una «imposizione senza senso» e pongono l'accento sulla estrema difficoltà di parcheggio per i cittadini

Isola pedonale in via Marina alta, il locale Chapeau chiude ad agosto per protesta

L’isola pedonale in via Marina alta, che era stata pensata come la soluzione migliore per il rilancio delle attività di ristorazione piegate dalla crisi dettata dal Covid-19, non ha affatto sortito gli effetti desiderati. In tanti, da quando è stata istituita, hanno sollevato critiche furiose contro l’Amministrazione, ma adesso dalle critiche si è passati direttamente alle proteste e, cosa ancora peggiore, a farlo sono proprio i gestori dei locali che si pensava di aiutare.

Ad azionare la protesta è stato il ristorante – wine bar “Chapeau”, ubicato proprio sulla via Marina, in piena isola pedonale, che ha deciso di chiudere, nel mese di agosto, come segno di protesta contro quella che ritiene «un’imposizione senza senso». Chiudendo la propria attività economica, il ristorante, come spiegato, vuole dare «un segnale di forza talmente grande, da non aspettare le chiacchere di “tanti”, ma agendo! Non attendere che il “primo” segni il passo iniziale ma facendolo! Non aggregarsi agli “incerti”, ma dando l’esempio sostenendo che non sia mai stato redditizio “l’armiamoci e partite” piuttosto che eccomi, noi abbiamo già cominciato a combattere da soli, in maniera silenziosa, contro delle decisioni suggerite e/o adottate da chi, forse “ha proprio sbagliato”, nei confronti di chi aspettava la bella stagione per riprendersi dal terribile periodo imposto dal Covid-19».

Per il ristorante, che conta 10 collaboratori, «le conseguenze di tali scelte sbagliate si sono inesorabilmente e drammaticamente riversate nei confronti di tutti gli altri commercianti e non, penalizzati dall’evidente scoraggiamento dei cittadini di recarsi nella zona più importante della città, il centro storico, poiché trovare il parcheggio se prima era difficile ora è diventato praticamente impossibile! Decidendo quindi, di chiudere il nostro ristorante – wine bar, vogliamo soprattutto insieme alle fami­glie dei nostri dieci collaboratori, vogliamo in silenzio gridare il nostro dissenso a delle “imposizioni senza senso”».

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