giovedì,Aprile 25 2024

Agape, agli sgoccioli il progetto per i giovani “Mettiamoci una croce sopra”

L’obiettivo è di educare i giovani alla politica in una fase delicata per la Regione. Il 20 la presentazione del manifesto di proposte per le politiche attive giovanili ed il confronto coi candidati

Agape, agli sgoccioli il progetto per i giovani “Mettiamoci una croce sopra”

Si tirano le fila del progetto “Mettiamoci una croce sopra” dal Centro Comunitario Agape che ha coinvolto 13 istituti superiori di secondo grado della regione Calabria per sensibilizzare e di dar voce ai giovani studenti calabresi, soprattutto in vista delle elezioni regionali.

Nei prossimi giorni sarà presentata una ricerca su Giovani, partecipazione e politica in Calabria, sempre  promossa dal centro Comunitario Agape con lam collaborazione di studiosi del mondo giovanile e della partecipazione civica. Il percorso si chiuderà con un incontro, programmato per il 20 settembre in Consiglio regionale, con i candidati alla carica di Governatore della Calabria. Alla sede dell’Agape, stamattina, c’erano la giornalista Maria Pia Tucci, Giulia Melissari responsabile gruppo giovani Agape, Vincenzo Chindamo fratello vittima di ndrangheta, in collegamento Renato Frisanco sociologo, collaboratore della ricerca e Mario Nasone Presidente centro Comunitario Agape.

La ricerca ha chiarito Tucci riguarda un campione di «926 ragazzi che voteranno in un momento importante con un vuoto istituzionale democratico in cui ci siamo ritrovati senza una guida democratica eletta ed un in periodo delicato di chiusura. La ricerca ha il significato di volerci essere sul territorio e capire come si sta muovendo la democrazia dal basso. Oltre alle richieste c’è l’analisi della voglia di partecipazione alla vita politica. I numeri e le percentuali sono interessanti e relativi ad una platea con un campione variegato per capire com’è. Tutti i contributi confluiranno in una pubblicazione con la prefazione Marco Rossi Doria».

«L’obiettivo era coinvolgere i ragazzi il più possibile evidenzia Melissari – Come farlo in pandemia? Si è pensato di renderli parte attiva nel processo di cambiamento. Un progetto che ha superato ogni aspettativa perché è stato un percorso completamente online, tranne gli incontri a Limbadi e qualche incontro in sede con i Millenials. Abbiamo dato voce ai ragazzi e questo era il nostro scopo. Il questionario che ne è venuto fuori sarà pubblicato con i vari comenti di ricercatori e sociologi. Il 20 settembre sarà presentato inoltre un manifesto di proposte per le politiche attive giovanili per rendere più partecipi i ragazzi del territorio».

Come chiarisce Chindamo, ricordando ancora la giornata a Limbadi che, il 6 maggio 2021, ha visto protagonisti tanti ragazzi, simbolicamente nel luogo in cui sua sorella sparì per sempre, «Oggi qui ai giovani vorrei dire di utilizzare l’entusiasmo e la forza che io ho percepito quel sei maggio, davanti al cancello a Limbadi e di fare passi in avanti, e a disobbedire ai dettami di una società che forse è radicata ancora a vecchie regole. Loro hanno entusiasmo e forza e devono solo metterle in campo per esercitare trasforma i territori che già sono belli, in territori brillanti e bellissimi».

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