giovedì,Aprile 25 2024

Sbarchi a Roccella, il sindaco: «Siamo in emergenza, intervenga il ministro»

Nelle ultime ore superate le tremila presenze e il Centro comunale di prima accoglienza è ormai zeppo. La denuncia del primo cittadino Vittorio Zito: «Da mesi ricevo la solidarietà di tutti ma ad oggi siamo completamente soli»

Sbarchi a Roccella, il sindaco: «Siamo in emergenza, intervenga il ministro»

«Quello che si sta verificando a Roccella Ionica non è una situazione normale, ma una vera e propria emergenza che deve essere subito risolta. Sono mesi e mesi che ricevo la solidarietà di tutti e l’impegno del ministero dell’Interno, ma ad oggi siamo stati e siamo rimasti soli ad affrontare questa situazione di grande emergenza». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roccella Ionica, Vittorio Zito, facendo riferimento agli sbarchi quasi quotidiani di migranti nel centro della Locride.

«Nell’attività di assistenza – aggiunge Zito – c’è esclusivamente il Comune, insieme ai volontari della Croce Rossa e della Protezione civile. Ma con i soli volontari non si può gestire questa situazione. Anche le forze dell’ordine sono stressate. È normale che facciano tutti questi turni di lavoro così massacranti?».

Il Centro di prima accoglienza pieno

«Ho fatto presente alla Prefettura di Reggio Calabria, con una missiva – dice ancora il sindaco di Roccella Ionica – che il Centro comunale di prima accoglienza dalla mezzanotte di oggi non potrà ospitare più persone perché da settimane, ed in particolare dal 29 settembre scorso, siamo ininterrottamente impegnati a seguito di continui e quasi giornalieri sbarchi di migranti. In quel luogo di prima accoglienza non ci sono più le benché minime condizioni di sicurezza igienico-sanitarie. Bisogna, quindi, al più presto liberare tutti i locali e avere la possibilità, almeno per 48 ore, di pulire, sistemare i servizi igienici con l’autospurgo e sanificare tutti gli ambienti».

«Intervenga il ministro dell’Interno»

«Come Comune – afferma ancora Zito – non abbiamo altri immobili pubblici disponibili, né possiamo utilizzare, perché ormai impegnati con la ripresa delle attività scolastiche e sportive, i plessi delle scuole o gli impianti sportivi. Dobbiamo occuparci dell’attività ordinaria di competenza. Alla luce di tutto ciò, quindi, ritengo che questa situazione dovrà essere immediatamente presa in mano dal ministero dell’Interno, che, comunque, ad ogni nostra sollecitazione o richiesta, continua a ripetere che non c’è una normativa specifica che prevede l’emergenza.

Qui, invece, siamo in una situazione reale di piena emergenza, anche perché la Protezione civile regionale non interviene in quanto non è stato mai dichiarato, da chi di competenza, lo stato di emergenza nazionale. Il fatto é che non si può gestire con strumenti ordinari una situazione che è straordinaria. Noi ce l’abbiamo fatta fino ad oggi, ma ora stop: questi numeri e queste situazioni non riusciamo più a gestirli. Solo in questo primo scorcio di ottobre abbiamo dovuto garantire assistenza a 636 persone. E con lo sbarco della scorsa notte, abbiamo superato la presenza di tremila persone».

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