venerdì,Febbraio 7 2025

Strada Lazzaro – Motta San Giovanni, Ancadic: «Preoccupano le condizioni della Sp 21»

Il referente unico Vincenzo Crea chiede che venga effettuato un sopralluogo, soprattutto all’altezza del Km 6+00

Strada Lazzaro – Motta San Giovanni, Ancadic: «Preoccupano le condizioni della Sp 21»

L’Ancadic ha chiesto «un’attività ispettiva visiva e tecnica per accertare se nel tratto di strada metropolitana denominata Sp 21 “Inn. SS 106 Lazzaro Motta San Giovanni”, all’altezza del Km 6+00 sono presenti alcune criticità visive agli occhi del comune cittadino osservatore, che potrebbero attivare durante le intense piogge dissesti e frane con interessamento del piano viario e stabilire i conseguenziali interventi da porre in essere».

Il referente unico Vincenzo Crea spiega che «nel precitato tratto stradale della Sp 21, per circa 100 metri, ove il 19 febbraio 2018 si è registrata una frana che ha provocato il cedimento di una parte della carreggiata e oggi sono in corso i lavori di ripristino del piano viabile e messa in sicurezza, si  nota l’abbassamento della sede stradale, il ristagno delle acque piovane anche contro i vetusti parapetti e contro il nuovo muro di sostegno, nonché delle buche e delle lesioni presenti su tutto il succitato tratto viario, le cui acque penetrando nel sottosuolo potrebbero determinare una spinta sul muro di sostegno non escludendo ulteriori possibili dissesti e crolli.

È chiaro – continua – che il significativo ristagno di quest’acqua col passaggio dei mezzi pesanti ha creato e continua a creare rottura dell’asfalto e quindi l’acqua si è infiltrata nel tempo e continua a infiltrarsi nel sottostante rilevato determinando instabilità. Il nuovo muro di sostengo nel sito in frana è posto ad un’altezza di circa 50 cm al di sopra del piano di scorrimento stradale ed è privo di parapetti. Diamo atto però che i lavori sono ancora in corso.

Nel suddetto tratto esiste ancora oggi un tombino per lo smaltimento delle acque piovane che scendono dal versante collinare colmo di materiale terroso e rifiuti. In questo impluvio esisteva una cunetta trapezoidale che convogliava le acque piovane nel   tombino, venuto meno questo sistema di smaltimento per riempimento della cunetta trapezoidale di materiale e quant’altro, nel sito in questione si è creato un copioso allagamento ristagnante».

Crea spiega ancora che «nel tratto di strada in questione, lato Reggio direzione monte mare, il terreno circostante (versante collinare) è privo di muro di sostegno e il materiale terroso che in quel tratto si presenta movimentato e con rifiuti costituiti in prevalenza da vegetazione tagliata si riversa sul tratto di strada. Atteso che il Settore 11 della Città metropolitana di Reggio Calabria in quel tratto ha in corso l’allargamento della sede stradale e la costruzione di un muro contro ripa, in parte già eseguito, è necessario, anche per garantire maggiore sicurezza alla circolazione stradale visto il restringimento del tratto di strada, che l’Ente proceda al completamento dell’opera provvedendo alla relativa copertura finanziaria.

In conclusione resta da dire che questo tratto di strada dal “distributore stradale IP” alla chiesa di San Michele, la livelletta stradale va tutta corretta per avere un deflusso di acqua piovana tale da evitare le criticità che hanno causato dissesti e frane. Il tutto a salvaguardia della circolazione stradale e della pubblica e privata incolumità. In merito l’Ancadic ha attivato le strutture competenti della Città metropolitana, la polizia Municipale di Motta e la Prefettura di Reggio Calabria e per conoscenza il sindaco del Comune di Motta».

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