venerdì,Marzo 21 2025

Aeroporto di Reggio Calabria, Ancadic: «Se non si risolve il problema dell’innalzamento della pista incombe la morte»

Il referente Vincenzo Crea evidenzia come «Colpisce che la politica locale parla di una nuova aerostazione tralasciando il grosso problema individuato dal prof. Ing. Domenico Squillace»

Aeroporto di Reggio Calabria, Ancadic: «Se non si risolve il problema dell’innalzamento della pista incombe la morte»

Riceviamo e pubblichiamo dal referente Ancadic Vincenzo Crea

L’ANCADIC, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre e la viabilità, sin dal 31 ottobre 2015 ha più volte richiamato l’attenzione delle competenti istituzioni, financo degli Organi di Governo nazionale, sulla necessità di intervenire per rendere più sicura e incrementativa  l’attività volativa dell’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, ovvero migliorare i margini di sicurezza soprattutto durante la procedura di atterraggio e decollo.

Abbiamo plaudito al corposo finanziamento di 25 milioni di euro destinati all’aeroporto “ Tito Minniti ” di Reggio Calabria  dal  Governo del tempo su emendamento dell’On. Francesco Cannizzaro e sottoscritto da altri gruppi nella “Manovra” presentata dal Governo e approvata dal Parlamento, chiedendo di sapere quali opere il Governo intendesse finanziare  con questo investimento e se si fosse tenuto conto delle soluzioni previste nella relazione tecnica  del prof. Ing. Domenico Squillace datata 2 agosto 1993, ormai deceduto (da noi trasmessa alle competenti Istituzioni), che a costo zero  aveva sviluppato un progetto o ancor meglio aveva  intravisto la soluzione  per superare  problematiche tecniche  che avrebbero garantito in futuro  la vita di questo nostro aeroporto,  che oggi ancora più di prima  è indispensabile, visto anche  le carenze delle strutture ospedaliere  di  tutta  la  provincia  di Reggio Calabria, a  cui i reggini ne fanno uso giornaliero per curarsi nelle regioni del Nord, indicando che il problema si poteva risolvere innalzando la pista 15/33 da Nord a Sud della media altezza di 3/4 metri circa con il conseguente allargamento della pista migliorando le condizioni di atterraggio da Sud e superando gli ostacoli costruiti sul Viale Calabria. 

Abbiamo suggerito che per tale intervento con la costruzione del Megalotto 5 della Ss 106 da Reggio Calabria Loc. S. Gregorio (Km 7+700) allo svincolo di Melito di Porto Salvo (Km.30+400) I tratto della SS 106 Reggio/Taranto, il cui progetto è stato approvato con prescrizioni in data 23 luglio 2007 dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si potrebbero avere a costo zero i materiali provenienti dallo scavo nelle costruende gallerie previste in progetto.

Nulla è stato fatto sapere. Colpisce che la politica locale parla di una nuova aerostazione tralasciando il grosso problema individuato dal prof. Ing. Domenico Squillace nella sua relazione che riguarda l’atterraggio e anche il decollo degli aerei e non realizzando dette opere e strumentazione particolare ci sarebbe la morte dell’aeroporto, cosa che sta avvenendo. Insistiamo affinché questa prima somma venga utilizzata per il progetto Squillace a meno che gli Organi tecnici ministeriali non dichiarano tale progetto superato da progettazioni diverse. 

Sottolineiamo che la vita di questo aeroporto è la vita della Città Metropolitana di Reggio e Messina  per il mancato sviluppo industriale a causa del fallimento del 5° Centro siderurgico di  Gioia Tauro e del progetto delle bioproteine  liquichimica di Saline del Comune di Montebello Jonico.  Sulla tematica lo scorso 14 dicembre l’ANCADIC ha nuovamente interessato le Istituzioni competenti, a partire dal Presidente del Consiglio dei Ministri. 

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