mercoledì,Aprile 24 2024

Stagione Polis cultura, Milia: «Quale futuro per le realtà culturali del territorio?»

Il capogruppo di FI in consiglio comunale: «L’amministrazione comunale, la Città metropolitana, devono aiutare le realtà che valorizzano il territorio, hanno il dovere di farlo»

Stagione Polis cultura, Milia: «Quale futuro per le realtà culturali del territorio?»

Di qualche giorno fa il triste annuncio della Polis cultura che decideva di non aprire la stagione teatrale, come previsto, il 31 gennaio prossimo. Sulla vicenda si registra oggi l’intervento del capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Federico Milia.

«Ho letto con estrema attenzione la lettera aperta scritta dal patron della “Polis Cultura” per mettere a conoscenza la cittadinanza delle vergognose scelte perpetrate dall’Amministrazione comunale in merito al Teatro Cilea. Al di là dei modi poco eleganti, intravedo nei comportamenti dell’Ente disinteresse e scarsa capacità di interpretazione delle necessità. A prescindere dal fatto che in questo caso sia Catona Teatro a denunciare le inefficienze.

L’amministrazione comunale, la Città metropolitana, devono (non uso il condizionale volutamente) aiutare le realtà che valorizzano il territorio, hanno il dovere di farlo. Non posso permettersi di dare risposte fugaci e imprecise. Un cartellone teatrale non può basarsi sull’incertezza e sull’inefficienza. Come giustamente lamentato da Lillo Chilà, un’organizzazione attenta, esperta e preparata è stata mortificata dall’incompetenza e dalla leggerezza dell’Amministrazione comunale. Un danno di cui non nuoce soltanto la Polis Cultura bensì l’intera cittadinanza.

Programmazione in largo anticipo e certezza di servizi e locali sono alla base del successo di determinate attività come quelle teatrali, è evidente. Anche se forse evidente non è per la Giunta Falcomatà (/Brunetti) all’indirizzo della quale farò un’interrogazione in Consiglio comunale, chiedendo risposte al Sindaco f.f. ed ai funzionari che hanno creato questo ennesimo disagio. È vergognoso che la culla della Magna Graecia soffra di carenze simili».

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