giovedì,Aprile 25 2024

Guerra in Ucraina, domani alle 16.30 il presidio dell’Anpi a piazza Italia

Anche Reggio si mobilita per "Ucraina: torni un grande movimento per la pace", l’appello lanciato dalla segreteria nazionale Anpi per esortare le piazza pacifiste ed antimilitariste italian

Guerra in Ucraina, domani alle 16.30 il presidio dell’Anpi a piazza Italia

La Russia ha invaso l’Ucraina. Europa e USA condannano l’attacco e minacciano un intervento armato. La guerra e il pericolo nucleare sono una drammatica realtà.

Anche Reggio si mobilita per “Ucraina: torni un grande movimento per la pace”, l’appello lanciato dalla segreteria nazionale ANPI per esortare le piazza pacifiste ed antimilitariste italiane. Infatti, domani, lunedì 28 febbraio, dalle 16:30 alle 18:30 in piazza Italia, ANPI, ARCI, Legambiente, NUDM, EQUOSUD, AGEDO, Il Cuore di Medea, Rete 25 NOVEMBRE, Arcigay, Europa Verde, Reggio Bene Comune, La Strada, Giovani sulla Strada, Nuvola Rossa, Calabria Resistente e Solidale, Circolo del Cinema Zavattini, Primavera della Calabria, Associazione culturale Magnolia Potere al Popolo, de Magistris presidente e dema – democrazia autonomia daranno vita ad un presidio per condannare un atto di guerra che nega il principio dell’autodeterminazione dei popoli; fa precipitare l’Europa sull’orlo di un conflitto globale; impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare; porta lutti, devastazioni e la fuga di decine di migliaia di civili.

Per chiedere: che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all’invasione; che si lavori per l’immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico; che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione; che l’Unione Europea affermi la sua vera forza con la capacità di proporsi come messaggero di pace e collaborazione fra i popoli; che la Russia, gli Stati Uniti d’America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi quindici anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni; che si avvii una trattativa sotto l’egida dell’ONU, che deve tornare ad esercitare un ruolo centrale e autorevole nelle mediazioni internazionali; che si esca una volta per tutte dal “ricatto dell’energia” utilizzato come arma di guerra, con nuove politiche energetiche che puntino sulle fonti rinnovabili e sul risparmio

Infine, per fare appello a tutti i cittadini, alle forze sociali e politiche per una immediata e grande mobilitazione unitaria, perché torni un grande e diffuso movimento per la pace, per il ritiro delle forze armate russe dall’Ucraina e contro l’irresponsabile corsa al riarmo; al Governo italiano perché rispetti l’inviolabile obbligo costituzionale: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” L’Italia deve svolgere un ruolo di distensione delle tensioni internazionali in atto, attraverso gli strumenti della diplomazia e del negoziato, rafforzando il suo ruolo di ambasciatrice di pace nel mondo.

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