giovedì,Aprile 25 2024

Camini, i bambini attori contro il razzismo nel corto di Migliaccio Spina

Presentato il cortometraggio con protagonisti i piccoli ospiti dei progetti di accoglienza. «Nel film un calcio alle diversità»

Camini, i bambini attori contro il razzismo nel corto di Migliaccio Spina

Una trama essenziale per dire “no” al razzismo, con un comunissimo pallone da calcio che diviene filo conduttore per la scoperta della condivisione e dell’amicizia senza preconcetti. Il piccolo borgo di Camini è diventato nei giorni scorsi set cinematografico del cortometraggio “Le regole del gioco” scritto e diretto da Bernardo Migliaccio Spina, grazie ad un progetto con cui per il secondo anno consecutivo la cooperativa “Jungi Mundu” è risultata vincitrice del bando del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione della settimana contro il razzismo. «E’ la metafora di un pallone che rotola – racconta il regista – che i bambini devono rincorrere superando i cambiamenti. Un po’ come superare il concetto razzismo che può sembrare oscuro all’inizio, tirando un calcio».

Tutto affidato ai ragazzi, tra i 9 e i 17 anni, beneficiari del progetto di accoglienza, attori non professionisti, interpreti di sé stessi, con la grande dote dell’autenticità. La realizzazione del film ha inoltre visto il lavoro sinergico di operatori e specialisti della Scuola cinematografica della Calabria e la partecipazione dell’intera comunità di Camini. «E’ più facile che siano i bambini a spiegare agli adulti cosa sia il razzismo e trasformarlo in qualcos’altro – continua Migliaccio Spina – da incomunicabilità farlo diventare comunicazione attiva. E sono proprio i bambini ad insegnarci come tirare quel calcio ad un pallone».

La proiezione del cortometraggio è stata preceduta dalla visione del docufilm “Vieni o vai? Stai!” sulle toccanti storie dei giovani migranti arrivati a Camini, dopo trascorsi molto difficili nei loro Paesi, che hanno trovato serenità e fiducia nel futuro proprio nell’antico borgo della Locride. Il documentario inoltre illustra l’accoglienza e l’integrazione dei migranti a Camini, in totale più di un centinaio, e l’impegno quotidiano del team di “Jungi Mundu” che ha reso possibile tutto questo. Veri protagonisti i giovanissimi che hanno preso parte al cortometraggio con i loro volti intensi e le loro storie.

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