giovedì,Aprile 18 2024

Sentenza Rositani, le associazioni: «La violenza sulle donne una violazione dei diritti»

L'Unione Donne Italiane e "Insieme per Marianna": «E’ indispensabile che il legislatore finanzi adeguatamente il reddito di libertà»

Sentenza Rositani, le associazioni: «La violenza sulle donne una violazione dei diritti»

La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani: è per questo che   UDI – Unione Donne Italiane- con l’avvocato Antonietta Occhiuto, ed Insieme a Marianna onlus con l’avvocato Licia D’Amico sono costituite parti civili accanto a Maria Antonietta Rositani nel processo penale contro l’ex marito che nel marzo 2019 le ha dato fuoco, portandola ad un passo dalla morte.

«Il tentativo dell’uomo di sfuggire alle proprie responsabilità reclamando una incapacità di intendere e volere – si legge in una nota – è stato respinto ieri sera dalla Corte di appello penale di Reggio Calabria, che ha confermato la sua condanna a 18 di reclusione: la strage delle donne è un crimine, e stati emotivi quali la gelosia non giustificano, semmai aggravano la condotta del violento».

UDI ed Insieme a Marianna Onlus – che hanno unito la propria voce ed il proprio impegno accanto a questa donna coraggiosa ed alla sua famiglia- vogliono condividere le parole che la signora Rositani ha pronunciato ieri sera, appena letto il dispositivo della sentenza della Corte reggina: le donne devono denunciare immediatamente, fin dalla prima aggressione, con la consapevolezza, anzi con la certezza che verranno ascoltate, aiutate, protette, difese.  

E’ questo l’impegno che da sempre anche UDI ed Insieme a Marianna onlus portano avanti: è indispensabile e di fondamentale importanza che il compendio normativo definito codice rosso trovi piena attuazione, ed in particolare che tutti gli operatori – assistenti sociali, forze dell’ordine, psicologi, avvocati, magistrati- che entrano in contatto con la vittima di violenza siano specificamente formati, siano in grado di riconoscere i cd reati sentinella, siano in grado di fornire una  risposta  immediata in termini di messa in  sicurezza della  donna e di allontanamento del violento, di accertamento anche processuale di condotte e responsabilità.

«E’ indispensabile che le attività di formazione – oggi previste sostanzialmente a costo zero- siano adeguatamente finanziate, che le associazioni che operano concretamente accanto alle donne- e che oggi si fondano esclusivamente sul lavoro e sulla dedizione di volontarie e volontari – ricevano un supporto economico adeguato».

«E’ indispensabile che il legislatore finanzi adeguatamente il reddito di libertà e renda funzionante l’istituto del patrocinio a spese dello Stato, al momento in condizione di quasi paralisi».

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