martedì,Aprile 16 2024

Educare per amare, Passarino: «In Calabria presto un laboratorio per studiare l’ecologia dei mari»

Professore ordinario di Genetica all'Unical e presidente del neonato ordine calabrese dei Biologi, ha partecipato alla presentazione del progetto nato in collaborazione con la società editoriale Diemmecom e il network LaC

Educare per amare, Passarino: «In Calabria presto un laboratorio per studiare l’ecologia dei mari»

All’evento di presentazione di “Educare per amare”, il nuovo progetto nato in collaborazione con la società editoriale Diemmecom e il network LaC, che si propone di tutelare e difendere il mare e le coste calabresi, i protagonisti sono stati l’Arma dei carabinieri e l’Unical, che a breve firmeranno uno storico accordo per la tutela e la salvaguardia del mare.

Pertanto, dopo l’intervento del generale Pietro Francesco Salsano, comandante della legione dei carabinieri della Calabria, si è registrato tra gli altri quello di Giuseppe Passarino, professore ordinario di Genetica dell’università che ha sede a Rende, nonché presidente neonato ordine dei Biologi della Calabria. Il suo nome è recentemente balzato agli onori di cronaca, poiché è apparso nel ranking dei migliori scienziati del mondo, insieme a quello di altri quindici colleghi d’ateneo. «Grazie per la presentazione, per l’invito e per la possibilità», ha esordito nel suo breve ma conciso intervento.

Orgoglio Unical

«L’università della Calabria – ha spiegato Passarino ai presenti – come tutte le Università ha scopi ben precisi, quali la ricerca e la didattica. Al dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienza della terra, siamo particolarmente attivi. La nostra ricerca è riconosciuta a livello internazionale». Negli ultimi tempi, poi, l’ateneo punta a una terza missione, quella dell’interazione con il territorio. «Per tre anni di fila – ha continuato -, l’Unical è stata tra le cento università al mondo con il maggiore impatto in termini di possibilità». L’ateneo che più di tutti ha creato il terreno fertile per le carriere dei suoi studenti e la nascita di nuove aziende e nuovi importanti studi. 

«Tutto questo riguarda anche il mare. Noi abbiamo un corso di studi in Scienze naturale e dell’ambiente con indirizzo marino, abbiamo diversi colleghi ricercatori nel campo della zoologia, quindi anche della zoologia ittica, che si sono impegnati sia negli studi che nella tutela del patrimonio marino. Poi abbiamo la parte che riguarda la botanica», uno dei rami fondamentali dell’ecologia marina. «Nel nostro dipartimento studiamo le specie algali di Posidonia – continua -, abbiamo colleghi di Archeologia che hanno studiato a fondo i reperti trovati nei nostri mari e anche in altre zone, e hanno partecipato attivamente, anche insieme con i carabinieri, per il recupero e la salvaguardia del patrimonio archeologico marino».

Il progetto del mercato ittico di Rossano

All’Unical gli studi vanno avanti e l’obiettivo è di conoscere il mare più accuratamente possibile. «Per quanto riguarda la terza missione – rivela Passarino – stiamo per aprire un laboratorio presso il mercato ittico di Rossano per studiare l’ecologia dei mari della Calabria e dare dei suggerimenti per la tutela di quella zona».

L’accordo con l’Arma dei carabinieri

Quando gli è stata offerta la possibilità di lavorare fianco a fianco con i carabinieri e dare vita all’iniziativa di tutela del mare, l’ateneo bruzio non ci ha pensato due volte. «Siamo stati ben lieti di farlo, lo è stato tutto il dipartimento». Tanto è vero che a un certo punto il rettore Nicola Leone, parlandone proprio con Passarino, ha deciso di allargare questa interazione all’intero ateneo, coinvolgendo anche altri corsi, come quello di Ingegneria navale. Così è nata l’idea di un convegno, quello del prossimo 30 novembre, che coinvolgerà tutti gli studenti che vorranno prendere parte all’evento.

«Firmeremo una lettera di intenti. È una opportunità reciproca che porterà a cose importanti. Cinquant’anni fa è nata la sede dell’università della Calabria, oggi possiamo di aver vinto la nostra scommessa, visti i risultati che stiamo avendo. È una scommessa continua che ha bisogno di tutti i noi».

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