giovedì,Marzo 28 2024

Comitato Ponte Subito: «Dice bene Gratteri, non si rinuncia alle opere perché c’è la mafia»

Dopo la reazioni alla scena apocalittica della caduta del ponte nella serie "The Bad Guy”, l'intervento del Comitato riprende le parole del magistrato in tv

Comitato Ponte Subito: «Dice bene Gratteri, non si rinuncia alle opere perché c’è la mafia»

Dopo la reazioni alla scena apocalittica della caduta del ponte sullo Stretto, andata in onda nella nuova serie tv “The Bad Guy”si registra l’intervento del Comitato Ponte Subito, da 15 anni in prima linea per sostenere la realizzazione della grande opera dello Stretto.

«La serie TV – si legge in una nota del Comitato pro Ponte – tenta di dare un ulteriore messaggio contrario rispetto al Ponte sullo Stretto, eppure non abbiamo mai visto alcun film o serie tv sul ponte Morandi di Genova che è crollato davvero: si continua a calpestare il Sud dove non si dovrebbe realizzare nulla con il pretesto della criminalità e fa tremendamente male che a farlo siano registi meridionali, a testimonianza di quanto sia diffusa la cultura autolesionista e masochista del meridione.

Eppure – prosegue il Comitato – a quest’ennesima stortura ha già risposto persino Nicola Gratteri, il più legalitario e giustizialista dei magistrati, che pochi giorni fa su La 7 a Otto e Mezzo ha detto chiaramente che “non si può rinunciare alle opere pubbliche solo perché c’è la mafia. Le opere pubbliche si devono fare se sono utili anche dove c’è la mafia, altrimenti la mafia diventa solo un alibi per non fare le cose. L’approccio di non fare opere pubbliche se c’è il rischio di infiltrazioni mafiose è sbagliato. Se io Stato, se io Governo, decido che l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è utile, allora si fa. Un Ministro lo ha chiesto proprio a me un anno fa, e io gli ho detto: Ministro lei la faccia che alla ‘Ndrangheta ci pensiamo noi”.

Rispetto alla serie tv “The Bad Guy”, invece, stupisce particolarmente che soltanto il ministro Salvini e altri esponenti della Lega si siano espressi in difesa del Sud: perché tutti i meridionalisti, i paladini del Mezzogiorno, i rappresentanti degli enti locali, i deputati, i senatori, i politici espressi da questa terra sono tutti rimasti in silenzio di fronte all’ennesima esaltazione dei più beceri luoghi comuni anti meridionali?» conclude il Comitato Ponte Subito.

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