Reggio, in piazza per la pace in Ucraina e il ripudio di tutte le guerre – FOTO e VIDEO
A un anno dall’invasione russa, delegazioni di associazioni, comitati, sindacati, istituzioni e cittadinanza insieme per invocare la fine di tutte le guerre
Insieme per invocare la pace a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. Il conflitto che imperversa nel cuore dell’Europa sta risvegliando un forte desiderio di pace. Anche a Reggio Calabria, in piazza Italia, circondata dai palazzi istituzionali, una discreta rappresentanza di associazioni, sindacati e comitati ha inteso lanciare dallo Stretto un segnale di pace.
Flashmob, bandiere e parole per tessere una unione di cui in questo momento si sente un profondo bisogno.
Europe for peace
«Abbiamo aderito al manifesto Europe for Peace promosso dalla rete Italiana Pace e disarmo per rilanciare una cultura di unione e dialogo. È necessario intraprendere la strada del confronto per costruire un presente e un futuro. Per questo siamo qui e abbiamo voluto promuovere questa manifestazione», ha spiegato Antonio Sapone, presidente associazione Patto per Cambiamento e promotore del flash mob.
La manifestazione ha goduto del patrocinio di Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria, anche loro aderenti al manifesto internazionale Europe for Peace.
La fine di tutte le guerre
Un coro unanime che ripudia quanto sta avvenendo in Ucraina e in ogni angolo del mondo dove in questo momento vi sia un conflitto armato. Una sollecitazione forte affinché i governi individuino una soluzione alternativa. «In questa data simbolica, la richiesta di pace per la guerra in Ucraina diviene occasione per disdegnare ogni guerra e rivendicare il diritto alla pace e all’unione dei popoli», dicono le associazioni, ognuna con le proprie parole, le proprie idee, la propria identità.
La veglia all’imbrunire
Subito dopo la manifestazione, la comunità ucraina ha voluto raccogliersi in questa giornata di dolore per abbracciare da qui i familiari lontani e ancora in pericolo e per ricordare chi non c’è più. Una veglia discreta con luci e bandiere per dare un segno di speranza proprio in questa giornata
24 febbraio 2022 – 24 febbraio 2023
Un anno fa Putin ordinava ai suoi generali di invadere l’Ucraina per assumere il comando di uno Stato indipendente. Uno Stato con l’aspirazione di entrare nella Nato e dunque di sottrarsi all’influenza russa. La resistenza ucraina, sostenuta militarmente da Europa e Stati Uniti, ha impedito fino a oggi che questo disegno si compisse. Ma è guerra sanguinosa, come tutte le guerre, che ha già causato quasi 7.200 civili e oltre in 11.750 feriti. L’Onu stima che il numero di vittime sia molto più alto. Una guerra che riporta indietro le lancette della storia di oltre settant’anni, che rischia di gettare l’Europa e non solo nell’abisso più profondo e tenebroso di una terza guerra mondiale.
Mentre Putin continua ad agitare lo spettro delle armi nucleari, una maggioranza di 141 paesi, con i sette voti contrari di Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea, Nicaragua e il Mali e di 32 astenuti tra i quali pesano l’India ma soprattutto la Cina, si stringono attorno all’Ucraina. Si schierano con essa.
Una risoluzione che non potrà determinare la fine della guerra ma che ha un forte valore simbolico.
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