sabato,Aprile 20 2024

Calabria, la Regione investe sull’apicultura. Aperti i termini per la presentazione delle domande

Gallo: «Miriamo contrastare il declino degli impollinatori ed a garantire supporto alle pratiche volte alla tutela della biodiversità»

Calabria, la Regione investe sull’apicultura. Aperti i termini per la presentazione delle domande

L’apicoltura sempre più strategica sotto il profilo agricolo, climatico e ambientale. Lo dimostra la scelta della Regione di investire sullo sviluppo del settore anche attraverso il Piano di sviluppo rurale 2023-2027: dopo che a fine aprile erano già state erogate risorse pari a oltre 1.300.000 euro per la realizzazione di 129 progetti specifici, adesso sul sito www.calabriapsr.it è stato pubblicato il bando relativo all’apicoltura stanziale ed a quella nomade, con una dotazione complessiva, nell’arco del quinquennio, pari a 7 milioni di euro. Nello specifico, fino al 15 giugno prossimo resteranno aperti i termini per la presentazione delle domande di sostegno correlate all’annualità 2023: a disposizione 1.400.000 euro.

«La Calabria – ricorda l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti, la quarta per produzione di miele L’intervento in questione mira a contrastare il declino degli impollinatori ed a garantire supporto alle pratiche volte alla tutela della biodiversità animale e vegetale, attraverso un aiuto economico che consenta di far fronte all’aumento dei costi, con un unico obiettivo: migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi».

Da sottolineare: gli investimenti programmati – riservati ad apicoltori singoli o associati e ad enti pubblici gestori di aziende agricole che esercitino attività di apicoltura – riguarderanno aree specifiche, in particolare quelle ad agricoltura estensiva e di valore naturalistico, quali ad esempio i sistemi agro-forestali, in quanto l’attività svolta dalle api – congiuntamente agli insetti pronubi – contribuisce al mantenimento di un’agricoltura estensiva ed alla conservazione della flora spontanea ad alto valore naturalistico.

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