Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, si è insediato il nuovo vescovo Giuseppe Alberti – FOTOGALLERY
In una Cattedrale gremita, il “passaggio di consegne” con l’ex Francesco Milito. «Il Signore ci sta donando un tempo nuovo»
La pioggia e il vento non hanno fermato la folla festante che ha accolto questo pomeriggio, il neo vescovo Giuseppe Alberti, che proprio oggi ha fatto il suo ingresso ufficiale nella diocesi di Oppido Mamertina – Palmi. Dopo essere stato accolto davanti al palazzo municipale dal sindaco Bruno Barillaro, con un breve corteo è arrivato a piedi fino alla Cattedrale, gremita all’inverosimile, dove prima di prendere possesso canonico della diocesi, è stato accolto nell’atrio da monsignor Francesco Milito, vescovo uscente, e dal parroco don Giuseppe Papalia, che gli ha presentato l’immagine di Cristo crocifisso, che il nuovo vescovo ha baciato in segno di affiliazione al mistero salvifico di Dio.
Subito dopo il vescovo Alberti, benedicendo il popolo riunito, si è avviato verso l’altare, per la concelebrazione che ha sancito l’inizio dell’episcopato, alla quale hanno preso parte tutti i sindaci del comprensorio e le autorità militari. A porgere il saluto di benvenuto al nuovo vescovo, l’uscente Milito, che gli ha augurato una «buona missione». Subito dopo la lettura della Bolla papale di nomina, il momento più significativo della cerimonia, che ha sancito il passaggio di testimone tra il nuovo vescovo e quello uscente: la consegna del pastorale da Milito ad Alberti, il simbolo della guida della comunità.
Nella sua omelia, incentrata sul testo di Isaia: “Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri”, ha sostenuto: «Sento che il Signore si fa vicino alla nostra vita con questa sollecita amorevolezza. Un amico prete i giorni precedenti della mia ordinazione episcopale mi ha detto: “Ti fanno vescovo perché tu ti converta”. Subito ho pensato che detta così la cosa sembrava esagerata, in realtà oggi il precursore ci ribadisce la necessità di un profondo cambiamento interiore per essere in grado di accogliere il “nuovo” che il Signore ci vuole donare. Cogliere i segni che Dio pone nella nostra vita e nella nostra storia, chiede una conversione continua, una ricerca costante, un’aperura nuova per imparare ad accogliere le forme imprevedibili, a volte inedite, con le quali Dio si rende manifesto tra di noi.
Il Signore sta donando a noi un tempo nuovo – ha continuato -. Tutto questo lo sentiamo come una grazia, una nuova opportunità, un tempo favorevole, che favorisce passi nuovi; lo sentiamo anche come un invito alla conversione, che dà movimento alla nostra fede e non la rende stantia come l’acqua ferma, un invito che apre le menti e i cuori alle novità di Dio che continuano a venire per noi e per la Chiesa». Detto questo ha voluto ringraziare per i tanti segni di affetto, di vicinanza e di accoglienza che gli sono stati manifestati. «Un grazie a monsignor Francesco Milito – ha affermato – che mi ha introdotto nella vita diocesana con attenzione paterna, e a tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione di questa celebrazione di inizio della mia cura pastorale in mezzo a voi.
Sono riconoscente per tanto sostegno spirituale, tra l’altro reso evidente dalla numerosa delegazione salita dalla diocesi per accompagnare il giorno dell’ordinazione. Prima di arrivare qui tra voi, in questi ultimi giorni ho compiuto un ultimo gesto di affidamento, mettendo nelle mani di Maria la mia vita e il mio ministero episcopale. So che la Madre celeste è sempre attenta alle nostre richieste e desidera accompagnarci nei nostri passi verso suo Figlio. L’augurio che ci facciamo è vivere questo tempo di grazia con una attesa operosa e aiutandoci a rispondere al Signore in questa nuova chiamata che coinvolge tutti, nessuno escluso».