martedì,Febbraio 18 2025

Torna l’ora legale, ecco cosa succede tra alterazione dell’orologio biologico e risparmio energetico

Quest’anno il cambio avverrà nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, in concomitanza con la Pasqua e durerà sette mesi, fino all’ultima domenica di ottobre

Torna l’ora legale, ecco cosa succede tra alterazione dell’orologio biologico e risparmio energetico

La notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, in concomitanza con la Pasqua, torna l’ora legale. Le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti e di conseguenza si dormirà un’ora in meno, in compenso però, si avranno giornate più lunghe. L’ora legale durerà sette mesi e terminerà l’ultima domenica di ottobre quando, si tornerà all’ora solare, spostando le lancette un’ora indietro.

Le origini dell’ora legale

L’ora legale venne adottata per la prima volta nel nostro Paese nel 1916. Successivamente, a fasi alterne, fu abolita e poi ripristinata diverse volte, prima che venisse introdotta durante la Seconda guerra mondiale e formalizzata nel dopoguerra.

Le ripercussioni negative sulle tasche e sulla salute

Il passaggio dall’ora solare alla legale e viceversa, ha diversi effetti negativi, sia sulla salute che sulle tasche dei cittadini. Ripercussioni queste, che hanno portato la Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit, ad avviare una raccolta firme per chiedere al Governo l’ora legale permanente. Secondo le stime Sima, sul fronte energetico adottare l’ora legale per tutto l’anno, produrrebbe minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh equivalenti (considerando solo le attuali tariffe della luce sul mercato tutelato), con un risparmio in bolletta di circa 180 milioni di euro annui. A ciò si aggiungerebbe un massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno. Per quanto riguarda la salute invece, il passaggio ora legale/ora solare e viceversa, provoca l’alterazione della ritmicità circadiana, ossia del nostro orologio biologico, incidendo sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca. Si registrano anche problemi del sonno e conseguenze negative su concentrazione e umore.

Le discussioni sull’abolizione del cambio ora

Per diverso tempo in Europa si è discusso circa la possibilità di abolire il cambio d’ora e scegliere quella legale o quella solare per tutto l’anno. Nella primavera del 2019, il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione legislativa sull’abolizione dell’ora legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. L’anno precedente, la Commissione europea aveva proposto di porre fine ai cambi stagionali dell’ora e con una consultazione pubblica online aveva chiesto ai cittadini europei di scegliere, in caso di abolizione del cambio orario, se preferissero mantenere per sempre l’ora solare o quella legale. Le risposte erano state 4,6 milioni, ovvero soltanto l’1% degli oltre 447 milioni di abitanti che contava la Ue in quell’anno.

Gli italiani l’avevano quasi del tutto disertata. Alla fine, la Commissione europea aveva proposto di porre fine al cambio stagionale dell’ora in Europa, lasciando però gli Stati membri liberi di decidere se applicare o meno in modo permanente l’ora legale o quella solare. L’Italia ha deciso di lasciare invariata la situazione, a differenza di Germania, Lituania, Estonia e Svezia. I Paesi del Nord Europa sono stati quelli che più di tutti hanno voluto l’abrogazione dell’ora legale, per la maggiore vicinanza con il Polo Nord che impone una copertura di luce in estate molto più lunga rispetto alle nostre giornate. Il guadagno in termini di luce naturale per questi Paesi è irrilevante, mentre per noi rappresenterebbe un bottino energetico.

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