Un giovane compositore di Gioia Tauro, trasferitosi a Torino, corona il sogno di pubblicare il suo primo album musicale con te
L'opera, in modo originale, unisce musica a narrazione tipica da romanzo. «Voglio incoraggiare a credere in se stessi. Per trovare il mio cammino, a 20 anni ho dovuto lasciare la Calabria, per poi ritornarci e ripartire di nuovo»

di Giuseppe Mancini – Un ragazzo di Gioia Tauro, trasferitosi a Torino, corona il sogno di pubblicare il suo primo album musicale, che in modo originale unisce note a narrazione tipica da romanzo. Si tratta di Roberto Topa, classe 1987, alias “Topeji”, tastierista, pianista e compositore.
«Non essendo un cantante, ho inciso un album strumentale, al cui interno ci sono brani narrati da una voce accompagnatrice, che sviluppa il tema che ho scelto e le vicende di un personaggio immaginario – spiega l’artista -. Nella società c’è indifferenza, apparenza, superficialità, c’è paura di cambiare. Nel mio album ho voluto lanciare il messaggio che mettendosi in gioco, essendo sinceri con il prossimo e con se stessi, aiuta a ritrovare la propria via. Un po’ come successo a me, che per trovare il mio cammino, a 20 anni ho dovuto lasciare la Calabria, per poi ritornarci e ripartire di nuovo».
La storia di Roberto Topa
Si avvicina alla musica all’età di 6 anni, cominciando a studiare il pianoforte. Nel 2007 Roberto si trasferisce per motivi lavorativi a Empoli e lì comincia a comporre diverse colonne sonore per pubblicità e documentari. Dopo quest’ultima esperienza nasce “Topeji”, progetto con cui il compositore gioiese comincia ad immergersi nella musica digitale e a comporre i suoi primi brani. Nel 2013 riprende gli studi presso il Conservatorio di Reggio Calabria. Dal 2018 si trasferisce a Torino dove continua a coltivare le sue passioni musicali unendosi al gruppo rock “The RoSH”. Oggi decide di pubblicare il suo primo album musicale “Kamael”, rilasciato su tutti gli store digitali a partire dal 28 Maggio 2024.
L’album
Con una durata complessiva di 64 minuti, all’interno troviamo tredici tracce, ispirate al genere Progressive Rock degli anni ’70 con uno sguardo agli artisti più recenti del genere. Ambientato in un mondo fantasy, le vicende dell’album narrano di un essere dalle sembianze divine che, tra peripezie e innumerevoli sconfitte, riesce a ritrovare se stesso tramite la sofferenza e al coraggio di voler cambiare il proprio destino, rimettendo in gioco anche la più certa delle convinzioni, imparando a percepire come dono ogni cosa che trova di fronte al cammino.
«Di sicuro il mio processo compositivo non si fermerà mai e spero tanto di poter dedicare ancora molto tempo e dedizione alla musica, alla conoscenza e alla profonda natura della vita – afferma Roberto Topa – Il secondo album è già in fase di lavorazione. Il mio lavoro di musicista è in continua evoluzione e proprio in questo periodo sto lavorando ad alcune colonne sonore per due cortometraggi in uscita nei prossimi mesi. Si collabora a stretto contatto con i registi e sceneggiatori. Questo mi permette di accomunare le mie idee a quelle di altri, cercando la via più facile e nobile per trasmettere un messaggio positivo».
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