Locri, i ragazzi del liceo scientifico a confronto con i carabinieri
L'iniziativa in occasione della giornata delle forze armate
La legalità deve accompagnare necessariamente la formazione degli studenti, per poter divenire, un giorno, professionisti con i valori del dialogo, dell’accoglienza, del confronto. Per questo il Polo Liceale di Locri “Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti”, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, non si sottrae dal fornire approfondimenti sulla legalità. Questa volta con dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri di Locri: il Tenente Salvatore Scotto e il Maresciallo Lia Busà, che lunedì 4 Novembre, giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, hanno incontrato gli allievi delle prime classi, nell’Aula Magna dello Zaleuco, per approfondire l’importanza del ricordo della giornata stessa, e parlare di quei fenomeni sociali, sempre più accesi tra i giovani, che sono il bullismo e il Cyberbullismo. La Conferenza si è aperta con il Tenente Scotto, che ha illustrato il valore storico della ricorrenza, che ricorda la fine del primo conflitto mondiale con l’Armistizio di Villa Giusti, firmato il 3 Novembre 1918 ed entrato in vigore il 4 Novembre. Questo consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, portando a compimento il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale. Le Forze Armate, ricordando la raggiunta unità nazionale, onorano con gratitudine il sacrificio di oltre seicentomila caduti e di tante altre migliaia di feriti e mutilati, poiché è dall’esperienza della storia che nascono i valori irrinunciabili di una Nazione.
Il significato del ricordo della Grande Guerra non è quello di celebrare una vittoria, o della sopraffazione del nemico, ma è quello di aver difeso la libertà, raggiungendo un’unità tanto difficile quanto fortemente voluta. Collegandosi a questo, il Tenente Scotto ha parlato delle Forze Armate e di come dipendano dal Ministero della Difesa, e che sono: Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. La costituzione, che sancisce il ripudio della guerra, prevede che l’ordinamento delle Forze Armate sia informato allo spirito democratico della Repubblica; ne affida il comando al Presidente della Repubblica; stabilisce i principi fondamentali della giurisdizione militare e assegna allo Stato la legislazione esclusiva in materia di difesa e di forze Armate. La funzione prioritaria di quest’ultime è la difesa dello Stato, nonché quello di operare in conformità al diritto internazionale, al fine della realizzazione della pace e della sicurezza, di concorrere alla salvaguardia delle istituzioni e di svolgere compiti specifici in circostanze di pubblica calamità o in casi di straordinaria necessità e urgenza. Quindi una presenza militare sempre più vicina ai civili. Nella seconda parte della conferenza, il Maresciallo Busà ha parlato degli effetti psicologicamente nocivi del bullismo e del cyberbullismo. Entrambi sono fenomeni sociali estremamente gravi, tanto che sono considerati, ormai, un problema di salute internazionale, per le conseguenze della sofferenza subita dalle vittime. Il bullismo deriva dal termine inglese “bullying”, che caratterizza il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo. Le caratteristiche sono: l’intenzionalità di creare una sofferenza; lo squilibrio di potere, in quanto la vittima non è in grado di difendersi. Ci può essere una forma diretta, sia fisica (colpi, pugni, strattoni, calci, furto, danneggiamento di oggetti personali della vittima) che verbale (offese, minacce, soprannomi denigratori), ma anche una forma indiretta, caratterizzata da attacchi che non implicano il confronto diretto, ma riguarda atteggiamenti come l’esclusione intenzionale dai gruppi, la diffusione di pettegolezzi, maldicenze, calunnie. Il bullismo è basato sul pregiudizio e la discriminazione, e non è un fenomeno individuale, ma sociale, di gruppo, perché la maggior parte delle prepotenze avviene in classe o comunque in presenza di altri ragazzi.
Il cyberbullismo, invece, è un fenomeno recente, in cui i comportamenti, che rientrano in quelli del bullismo, sono utilizzati attraverso i mezzi mediatici (social network, e – mail, messaggeria istantanea, blog, chat, siti web), nei confronti di una persona che non può difendersi. Ci sono, oggi, ha sottolineato la Busà, degli elementi di novità nel cyberbullismo, che sono: l’anonimato, il disimpegno morale, il tempo e lo spazio illimitati, la facilità di accesso, il pubblico più vasto e la rapida diffusione. Resta sempre importante, comunque, l’informazione e la denuncia dei soprusi a persone fidate (genitori, docenti), per riuscire a delimitare il fenomeno. Grande impegno, da parte del Polo Liceale, ad offrire queste opportunità di confronto e di crescita, nei valori della convivenza civile.”