Inaugurazione anno giudiziario a Reggio, protestano i magistrati contro la riforma e abbandonano l’aula in toga – VIDEO
Schierati contro gli «attacchi gratuiti e spregiudicati, fatti anche da importantissimi rappresentanti delle istituzioni, alla magistratura tutta e soprattutto alla figura del Pubblico Ministero che viene additato quasi come un nemico pubblico, un super poliziotto»

Era prevedibile ed è accaduto. Alla Corte d’Appello di Reggio Calabria a prendere la scena durante la celebrazione dell’avvio dell’anno giudiziario è stata la protesta dei magistrati che, durante l’intervento del rappresentate del Ministero della Giustizia, si sono alzati toga sulle spalle, Costituzione in mano e coccarda tricolore appuntata sul petto, per dire no alla riforma della giustizia. Hanno protestato aderendo alla manifestazione indetta dall’Anm.
«La nostra contrarietà alla riforma – ha affermato una sostituta procuratrice Chiara Greco – l’abbiamo provata a esprimere in tutte le sedi possibili anche cercando un dialogo con il governo e col Parlamento. Il Csm ha espresso parere negativo, peraltro già anticipato in numerose sedi rispetto a questa riforma, ma purtroppo le nostre obiezioni non hanno mai avuto riscontro. Non soltanto assistiamo quotidianamente a attacchi gratuiti e spregiudicati, fatti anche da importantissimi rappresentanti delle istituzioni, alla magistratura tutta e soprattutto alla figura del Pubblico Ministero che viene additato quasi come un nemico pubblico, un super poliziotto. Quindi riteniamo che sia nostro dovere far sentire alla collettività la nostra contrarietà e far sentire la nostra voce e la nostra opinione».
Una protesta sostenuta anche dalla presidente di sezione Silvia Capone che ha ribadito la necessità di garantire ai cittadini una giustizia puntuale che non viene, invece, contemplata dalla riforma. «Noi ci sentiamo già liberi non riteniamo che questa riforma possa aumentare la libertà ma piuttosto limitare l’indipendenza della magistratura e il nostro timore è proprio questo. È mancato un dialogo con il Governo».Si sono alzati abbandonando l’aula e hanno confermato come questa riforma intacchi i valori costituzionali.