RispettAMI: al via il progetto contro la violenza di genere del centro d’ascolto “Ariel” e l’istituto “Falcomatà-Archi”
Si tratta di un articolato e impegnativo progetto che prevede azioni di informazione e sensibilizzazione rivolti agli alunni degli Istituti Comprensivi della Regione Calabria

Violenza è tutto quello che un altro ti costringe a fare e subire”, inizia con queste parole il percorso progettuale finanziato dalla Regione Calabria e portato avanti dal centro d’ascolto “Ariel” (centro antiviolenza per le donne vittime di violenza e loro minori a carico). Un’azione capillare, quindi, che mira a determinare un cambiamento nella mentalità e nella sensibilità comune a partire dalle giovani generazioni.
L’Istituto Comprensivo “Falcomatà-Archi”, da sempre sensibile a queste tematiche, ha da subito sposato il progetto, facendolo suo e coinvolgendo gli alunni delle classi terminali in una serie di incontri volti, appunto, a far aumentare sensibilità e attenzione su un tema che non può essere liquidato frettolosamente con la definizione sommaria di “violenza di genere” senza realmente comprendere la portata del fenomeno. Grande partecipazione emotiva da parte degli studenti che hanno effettuato i primi due incontri, il 20 e il 24 gennaio, nell’attesa di un incontro conclusivo che avrà luogo il 3 febbraio.
L’attività di mentoring e coaching svolta nel corso dei laboratori, ha permesso di far comprendere ai ragazzi che la violenza può assumere varie sembianze, manifestandosi, fin dall’inizio, con qualunque forma di limitazione della libertà personale o sociale. A questi “campanelli d’allarme” bisogna prestare attenzione perché il più delle volte porteranno a situazioni che degenerano in violenza fisica, economica o psicologica.
«I ragazzi oggi sono consapevoli che spesso la violenza contro le donne avviene principalmente in famiglia» afferma la Dirigente Scolastica Serafina Corrado, da sempre attenta e sensibile a queste tematiche, «per questo abbiamo sposato volentieri questa iniziativa che, oltre a sostenere i percorsi di accoglienza e di integrazione sociale per le donne vittime di violenza e per i loro figli, affronta in modo assolutamente innovativo il tema del disagio sociale. Riteniamo, infatti, che i ragazzi, fin dalla più tenera età possano essere consapevoli e attenti e debbano essere informati, nel modo adeguato alla loro evoluzione psicologica e con il linguaggio più adatto, sulle possibili conseguenze delle situazioni conflittuali e disfunzionali a cui potrebbero assistere».
«Quando si parla di violenza di genere, infatti, spesso si dimentica che le vittime più fragili, che faranno i conti con i traumi subiti per tutta la vita, sono spesso proprio i bambini, sottovalutando la reale portata del fenomeno e la sua influenza sulla serena evoluzione psicoemotiva dei piccoli che in modo diretto o indiretto vivono queste situazioni. I nostri alunni, guidati dal lavoro preparatorio dei docenti, hanno partecipato attivamente ai laboratori dimostrando entusiasmo e grande sensibilità. Un grande ringraziamento va anche agli operatori del centro d’ascolto Ariel che, con professionalità e attenzione, hanno saputo veicolare con delicatezza temi così delicati».
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