martedì,Marzo 25 2025

Sanremo 2025 parla calabrese: tanti artisti dall’Ariston portano in alto la Calabria

Dai cantanti ai musicisti, fino ai maestri orafi: l’anima calabrese lascia il segno nell’edizione 2025 del Festival di Sanremo

Sanremo 2025 parla calabrese: tanti artisti dall’Ariston portano in alto la Calabria

Non solo Brunori Sas. La Calabria si fa sentire forte e chiaro sul palco dell’Ariston, con una presenza diffusa che racconta di una terra capace di esprimere talento in molteplici forme. Sanremo 2025 si tinge dei colori del Sud, con artisti, autori e musicisti che portano con sé radici, accenti e storie che attraversano generazioni.

Tra i protagonisti più attesi, Brunori Sas, all’anagrafe Dario Brunori, ha segnato il suo debutto tra i Big con il brano “L’albero delle noci”. Una canzone che colpisce dritto al cuore per il suo racconto di paternità e passaggi generazionali, con quella poetica malinconica e acuta che ha reso Brunori una delle voci più raffinate del cantautorato italiano contemporaneo. Nella serata delle cover, il cantautore cosentino ha emozionato il pubblico con una versione intensa de “L’anno che verrà”, in compagnia di Dimartino e Riccardo Sinigallia. Il suo esordio a Sanremo segna una tappa cruciale di un percorso artistico coerente e senza compromessi.

Ma la Calabria sul palco sanremese non si ferma qui. Noemi, pseudonimo di Veronica Scopelliti, porta con sé un legame familiare che affonda le radici a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria. California, nome d’arte di Francesca Mesiano dei Coma_Cose, ha il padre calabrese – pare originario proprio del reggino – e una visione musicale che mescola indie, elettronica e cantautorato, una cifra stilistica che anche quest’anno ha trovato spazio all’Ariston.

Kekko Silvestre, voce e anima dei Modà, vanta una madre crotonese e un legame con la Calabria che emerge spesso nelle sue interviste. Il suo Sanremo è fatto di parole semplici e dirette, di melodie che hanno segnato più di una generazione. Accanto a lui, un altro nome storico della musica italiana: Tormento, alias Massimiliano Cellamaro, nato a Reggio Calabria, che ha portato sul palco la sua esperienza nel mondo dell’hip-hop italiano.

Non solo cantanti, ma anche musicisti e autori. Il percussionista Luca Scorziello, originario di Reggio Calabria, ha dato il suo contributo alla potenza sonora dell’edizione 2025, portando le sue ritmiche sul palco con la solita energia contagiosa. Accanto a lui, Emanuele Triglia, autore e compositore, anch’egli reggino, che ha lavorato dietro le quinte per plasmare il suono di alcuni dei brani in gara. Calabrese – e reggino – anche il regista Giacomo Triglia, che ha diretto numerose videoclip musicali.
E poi c’è Michele Affidato, orafo di Crotone, che da anni realizza i premi ufficiali del Festival. Le sue creazioni, dalla Palma d’Argento al Premio AFI, sono considerate vere e proprie opere d’arte che celebrano la grande musica italiana.

Sanremo 2025 ha parlato con un accento inconfondibile, un intreccio di storie, suoni e identità che hanno portato la Calabria al centro della scena musicale italiana. Una terra spesso ai margini del dibattito culturale nazionale ha dimostrato ancora una volta di avere voce, cuore e una capacità unica di trasformare la propria essenza in arte.

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