lunedì,Marzo 17 2025

Scilla dice no al progetto Edison, la mobilitazione del Coordinamento Regionale ControVento

L'assemblea pubblica ha visto la partecipazione di cittadini e tecnici, uniti per fermare l'impianto

Scilla dice no al progetto Edison, la mobilitazione del Coordinamento Regionale ControVento

«La manovra idroelettrica della Edison S.p.A., società con sede in Francia, e la realizzazione del suo progetto di impianto per la produzione energetica a pompaggio dell’acqua marina, avrebbero conseguenze devastanti e irreversibili sull’ambiente e sull’economia della Costa Viola. Questa consapevolezza è ormai patrimonio dell’intera popolazione di Scilla, dopo l’importante, bellissima e molto partecipata assemblea pubblica dell’8 febbraio». A scriverlo, il Coordinamento Regionale ControVento.

«Nel pomeriggio di quella giornata, ospitati dai locali dell’Hotel Le Sirene, gli abitanti del comprensorio si sono confrontati con qualificati tecnicigeologi, ingegneri e pianificatori ambientali, fisici e architetti, profondi conoscitori degli ecosistemi marini, esperti del settore energetico – che avevano studiato il progetto della Edison, definendolo un vero e proprio programma di distruzione del territorio, tra la Marina di Favazzina e l’entroterra fino a Mella.

La fiammata di vita pubblica vissuta a Scilla, in un dibattito orizzontale, senza vertici, dirigenti e limitazioni del diritto di parola, ha manifestato il bisogno di democrazia frustrato nel contesto generale della società attuale. L’assemblea era stata preparata da tre giorni di volantinaggio, sostenuti da chiacchierate per le strade, canzoni informative sul problema e passaparola tra la popolazione, messi in moto tra Scilla e Bagnara dal neonato Comitato Spontaneo per la Difesa della Costa Viola e dal Coordinamento regionale Controvento, che contrasta la speculazione energetica in una prospettiva riassunta dal motto “Rinnovabili sì, ma non così“.

Non così, come affare privato garantito da denaro pubblico: in questo caso, spese e guadagni faraonici sono il risvolto di un progetto che stride con la sottrazione di risorse ai bisogni prioritari del territorio e che, se realizzato, potrebbe arrecare seri danni alla pesca, al turismo e all’agricoltura, compromettendo i già fragili ecosistemi marini e terrestri della zona.

Ma la battaglia è appena cominciata e il miscuglio di passione e intelligenza messo in mostra dai cittadini in assemblea lascia ben sperare sugli sviluppi futuri. La popolazione poco reattiva su cui contava la Edison non esiste, e questa è una gran bella notizia».

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