Università per Stranieri, la ministra Bernini risponde all’interrogazione di Orrico (Ms5): «Fatto tutto quello che potevamo fare»
«Speriamo di poter garantire che la qualità dell’offerta formativa non sia inficiata da contrasti legati ad una doppia governance»

«L’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria è un’istituzione non solo per la città di Reggio Calabria, ma per l’intera regione, direi per il paese ed è un’istituzione con la I maiuscola perché, in un territorio molto fragile, le istituzioni culturali e formative hanno una validità, e un potere consistente rispetto a tante altre». E’ quanto ha dichiarato la deputata Anna Laura d’Orrico (M5S) in merito ad una interrogazione riguardante l’Università per stranieri di Reggio Calabria.
«Purtroppo, l’Università per Stranieri di Reggio Calabria sta vivendo da qualche tempo una situazione un po’ strana perché si sono venuti a creare due governance, due consigli di amministrazione. So che il Ministero dell’Università è intervenuto perché, insomma, nel rispetto dell’autonomia universitaria, ci sono ovviamente delle prerogative e un potere di vigilanza e controllo che ha il MInistero dell’Università e della ricerca.
La mia domanda è: alla luce anche della recente sentenza del TAR, e so che il 19 marzo siete in attesa della sentenza che riguarda il ricorso presentato dal Ministero, ecco, cosa si intenda fare? Quali azioni il Ministero può mettere in campo per aiutare questa università a ripristinare il percorso della normalità e tornare ad eccellere così come ha sempre fatto?»
«Il tema è attualissimo, e devo dire che l’onorevole interrogante ha già ampiamente definito il contesto. Come loro tutti sanno, il Ministero dell’Università e della Ricerca non ha poteri inibitori né tantomeno poteri sanzionatori. Quindi rimando al contenuto dell’interrogazione, che credo l’onorevole Orrico già conosca, dal senso della sua domanda mi sembra di aver capito che conosca le varie fasi della commistione tra Università di Reggio Calabria, Società Dante Alighieri, comitati, creazione di due corpi autonomi, l’uno contrastante rispetto all’altro.
Lascio integralmente a disposizione della commissione – ha dichiarato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini – il contenuto di questa risposta che definisce e descrive puntualmente, a partire dall’inizio di questa vertenza, tutti i passaggi percorsi dall’università e ciò che è stato fatto dal Ministero. Tendenzialmente, il Ministero ha esercitato una funzione—non il Ministro pro-tempore—la questione è molto risalente, quindi passa almeno attraverso tre o quattro ministri. Tutti i ministri, compresa la sottoscritta, hanno cercato di esercitare una funzione di verifica, controllo e contenimento delle irregolarità.
Abbiamo cercato di fare in modo che la situazione si chiarisca a livello locale, a vantaggio degli studenti e per garantire agli studenti e alle loro famiglie che il diritto allo studio fosse erogato con un’offerta formativa del più alto livello possibile. Perché qui, oltre all’erogazione di una didattica universitaria, c’è anche il rilascio della licenza per la conoscenza della lingua italiana, che è un tema particolarmente significativo, essendo uno dei pochi istituti in Italia legittimati a farlo.
Purtroppo, oltre un certo limite, noi abbiamo fatto tanto, l’attuale governance, autodefinitasi governance, ha addirittura pubblicato uno statuto non legittimato dal Ministero in Gazzetta Ufficiale, pubblicazione di cui noi abbiamo chiesto la revoca.
Questo per dire che abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare – ha continuato la Bernini rispondendo alla deputata Anna Laura d’Orrico (M5S) in merito alla interrogazione presentata – Oltre a ciò, è rimasto solo il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, dove insiste il ricorso. Ma noi speriamo, ripeto, di poter continuare a garantire, nei tempi più veloci possibili—questa è stata la nostra richiesta anche in sede giurisdizionale amministrativa—che la qualità dell’offerta formativa non sia inficiata da contrasti organizzativi inevitabilmente legati a una doppia governance».
«Mi permetto di farle un ulteriore appello – ha dichiarato la deputata Anna Laura d’Orrico – pur comprendendo appunto i limiti che ha il Ministero. Siccome l’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria è nata sotto la Società Dante Alighieri con un consorzio a trazione per lo più di enti pubblici—perché dentro c’è il Comune di Reggio Calabria, c’è la Regione, c’è la Città Metropolitana, poi c’è anche la Camera di Commercio—ecco, l’appello che io le faccio sul piano istituzionale e anche politico è di provare a fare in modo che questo Consorzio a principale trazione di enti pubblici possa permanere e possa realizzare e mettere in campo un piano strutturale di finanziamento e sostegno all’Università per Stranieri Dante Alighieri, onde evitare che gli interessi di alcuni privati—che magari vogliono trasformare la Dante Alighieri in un diplomificio, anche per il riconoscimento della lingua italiana agli stranieri, in modalità molto semplice e a pagamento—mettendo in ombra quella che invece è l’eccellenza che lei ha avvenuto descritto mi permetto rivolgerle questo appello».
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