mercoledì,Aprile 30 2025

Memoria e impegno: Libera in piazza a Trapani per ricordare le vittime della mafia

Una marcia simbolica con la lettura dei 1101 nomi delle vittime. Don Ciotti ribadisce l'importanza del Manifesto di Ventotene e l'impegno civile

Memoria e impegno: Libera in piazza a Trapani per ricordare le vittime della mafia

Un’immensa onda di persone, giovani e adulti, ha invaso le strade di Trapani per la XXX Giornata della Memoria organizzata dall’associazione “Libera contro le Mafie”, un evento che ha avuto il potere di coinvolgere e scuotere le coscienze. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, non è stata solo una marcia di ricordo, ma un atto di coraggio e di denuncia che ha ribadito con forza la necessità di combattere il crimine organizzato e di preservare la memoria delle vittime innocenti delle mafie.

Al centro di questo evento, che ogni anno cresce in significato e partecipazione, c’era il nome di 1.101 vittime innocenti, persone che hanno perso la vita a causa delle mafie, una statistica che dietro ogni numero porta con sé storie di dolore e di resistenza. Quest’anno, però, c’è stata anche un’ulteriore riflessione che ha dato una nuova dimensione alla giornata, un richiamo forte e appassionato che ha trovato voce nelle parole di Don Luigi Ciotti.

Don Ciotti, fondatore di Libera, ha ricordato come la memoria sia una risorsa vitale per contrastare le ombre della criminalità. Ma quest’anno la sua riflessione si è arricchita di un ulteriore contenuto. Ha infatti parlato con passione di Ventotene, l’isola simbolo della resistenza antifascista e della speranza di un’Europa libera dalle dittature e dalle ingiustizie. Un luogo che, nel pensiero di Ciotti, incarna l’idea di una società libera e giusta, capace di dare spazio alla memoria e alle speranze di chi ha pagato il prezzo della libertà.

Il riferimento a Ventotene non è casuale: l’isola è il punto di partenza del Manifesto di Ventotene, scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il regime fascista, che ha gettato le basi per una costruzione europea fondata sui principi di libertà, democrazia e giustizia. Don Ciotti ha sottolineato come l’insegnamento di quel Manifesto sia più che mai attuale, oggi come ieri, nell’impegno contro la mafia e contro ogni forma di ingiustizia.

Ma la giornata non è stata solo una riflessione sulla memoria storica: è stata anche un atto di impegno concreto. Ogni partecipante alla marcia ha preso parte a un impegno personale: ricordare non basta, bisogna agire. E agire significa anche battere le mafie sul loro terreno, con la forza delle idee, con il sostegno alla legalità, con l’impegno civile che ognuno di noi è chiamato a portare avanti ogni giorno.

Il corteo, che si è snodato tra le vie di Trapani, ha visto la partecipazione di centinaia di associazioni, scuole, giovani e anziani, tutti uniti nel comune desiderio di non dimenticare e di costruire un futuro diverso, più giusto e più libero. Un futuro dove la legalità e la memoria si intrecciano per sconfiggere le mafie e restituire dignità e speranza a chi è stato vittima di ingiustizia.

In questo scenario, anche le istituzioni hanno avuto un ruolo importante. Il sindaco di Trapani, le forze dell’ordine e altre figure istituzionali hanno partecipato attivamente alla manifestazione, dimostrando che la lotta contro le mafie è una causa che appartiene a tutti. Ma è stato soprattutto l’impegno quotidiano delle tante persone che lavorano in silenzio nei vari territori, delle associazioni come Libera, a dimostrare che la vera forza per cambiare le cose risiede nella partecipazione attiva di ciascuno.

La Giornata della Memoria e dell’Impegno a Trapani non è solo un ricordo. È un promemoria per tutti noi. Un invito a non dimenticare le vittime delle mafie, a non arrendersi e a lottare per una società giusta e libera. Come ha detto Don Ciotti, «La memoria è il nostro bene più grande. È l’energia che ci guida, che ci indica la strada e che ci fa continuare a lottare senza fermarci».

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