A Reggio la dolcezza è cultura e confronto: la Coppa del Panettone trasforma una sfida in racconto del made in Italy
Nella tappa reggina del campionato mondiale si incontrano cultura, artigianalità e territorio, in una sfida che celebra il talento e l’identità del dolce milanese più amato nel mondo. La finale a Milano nel 2026

C’è un profumo che avvolge Reggio Calabria e arriva da lontano. È l’aroma intenso del lievito madre, del burro, della scorza d’arancia e dei canditi. È il profumo del panettone artigianale, ambasciatore della dolcezza italiana nel mondo, che torna protagonista nella città dello Stretto con una nuova e vibrante tappa della Coppa del Mondo del Panettone.
Dietro questo progetto internazionale c’è il nome di Giuseppe Piffaretti, maestro panettiere e pasticcere, mente e cuore dell’iniziativa che dal 2019 unisce Paesi e culture sotto il segno della lievitazione.
La Coppa del Mondo
«La Coppa del Mondo del Panettone è nata quasi per caso, da un’esigenza che ho riscontrato lavorando all’estero. Era il 2018 e mi trovavo in Spagna: mi chiesero di migliorare la qualità dei loro panettoni, ma io risposi che prima di tutto serviva creare uno spirito di confronto, e che la strada migliore fosse organizzare un concorso. Non bastava imitare, bisognava capire, mettersi alla prova» racconta.
«Allora li invitai a Milano, per fargli conoscere da vicino il panettone tradizionale milanese. Arrivarono da Barcellona, e lì scattò qualcosa: mi dissi, se sono venuti fin qui, perché non coinvolgere anche Parigi, Buenos Aires, Tokyo? Perché non creare un vero e proprio campionato mondiale del panettone, che unisse tradizione, tecnica e identità? Così, nel 2019, è partita la prima edizione, e oggi siamo alla quinta. È diventato un progetto culturale prima ancora che competitivo».
Il concorso e la tappa reggina
Un viaggio che da allora ha toccato il mondo intero e che fa tappa fissa a Reggio Calabria, diventata una delle piazze dominanti della selezione italiana. «Questa è la terza tappa dell’edizione in corso, ma Reggio Calabria è con noi fin dall’inizio. È una presenza costante, fedele, e oggi possiamo dire che sia uno dei luoghi simbolo della Coppa del Mondo del Panettone in Italia» aggiunge.
«All’inizio avevamo diviso le selezioni in tre macroaree – nord, centro e sud – ora invece abbiamo quattro tappe, distribuite nell’arco dell’anno. I pasticceri decidono dove partecipare in base ai propri impegni e disponibilità: si iscrivono online, leggono attentamente il regolamento, e poi inviano o consegnano di persona il panettone. C’è chi affronta lunghi viaggi pur di esserci: stamattina, ad esempio, è arrivato un concorrente che ha guidato per 600 chilometri solo per portare il suo dolce».
Il concorso si svolge secondo criteri rigorosi e trasparenti: «Appena ricevuti, i panettoni vengono tolti dai sacchetti originali, inseriti in buste neutre e numerati. Nessuno può riconoscerli. La giuria li analizza alla cieca, e anche l’ordine di assaggio è casuale. Nulla è scontato, serve abilità, tecnica, ma anche un pizzico di fortuna. I sei migliori panettoni di questa tappa accederanno alla finale italiana del Sigep di Rimini: lì si sfideranno in ventiquattro, ma solo cinque avranno l’onore di rappresentare l’Italia alla finale mondiale, prevista a Milano nel novembre 2026».
Conpait protagonista
Ma Reggio Calabria, con la sua Conpait, non è soltanto ospite: è protagonista attiva di questa sfida internazionale. Lo sottolinea con orgoglio il presidente Angelo Musolino, che da anni crede in questa sinergia. «Quello che celebriamo qui non è una sfida nel senso classico del termine, non c’è antagonismo. È piuttosto un confronto costruttivo, un modo per mettere in circolo esperienze, tecniche, visioni. Parliamo di panettone artigianale, quindi di un prodotto che è cultura, storia, identità italiana. E allo stesso tempo parliamo di territorio, di come un dolce possa farsi veicolo di promozione e orgoglio locale».
«Sono anni che, con la Coppa del Mondo, costruiamo ponti – in Italia e nel mondo – partendo proprio da questo dolce straordinario. E oggi, grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana, abbiamo potuto organizzare tutto in una cornice straordinaria come il Palazzo “Corrado Alvaro”, che dà ancora più valore a quello che stiamo facendo. Per noi è motivo di grande orgoglio poter contribuire a dare lustro alla città e ai suoi artigiani».
Ma Musolino va oltre il singolo evento. «Il nostro obiettivo – afferma – è anche far entrare stabilmente il panettone artigianale nelle pasticcerie calabresi, farlo diventare una presenza quotidiana, non solo natalizia. È un lavoro lungo, che stiamo portando avanti con impegno insieme a tanti colleghi, cercando di educare il gusto e valorizzare la qualità».
Fondamentale anche il contributo della giuria di eccellenza, composta dai maestri Rocco Scutellà, Renato Zara, Emanuele Scionti, Fabio Taverna, Nicola Musolino e Francesco Trichilo: professionisti di altissimo livello che garantiscono serietà, competenza e sensibilità nel giudicare ogni proposta.
È così che Reggio Calabria entra nel circuito mondiale del panettone, con la forza delle sue tradizioni e la bellezza della sua apertura. Una città che impasta il suo futuro con lievito madre e sogni: perché da qui, ogni morso può raccontare il mondo.
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