Il Presidio Libera-Palmi “Rossella Casini” a Trapani per la giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
La giornata è stata condivisa con gli studenti dell'Ist. Comprensivo "Pentimalli-Campanella-Paolo VI" di Gioia Tauro

Ancora vive e tonanti le parole di don Ciotti alla Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti delle mafie. «Liberare la Storia dalla retorica della memoria che usa in tante circostanze parole d’occasione per celebrare in morte ciò che ha dimenticato di difendere in vita.» […]. Dunque «Non celebrazioni, ma Impegno di carne, quella che è stata dilaniata dalle mafie». Così don Luigi ha definito l’evento di ieri nelle prime battute del suo lungo intervento di fronte a una piazza gremita di folla giunta da ogni parte d’Italia e da migliaia di giovani e studenti di tutte le età.
Anche il Presidio Libera-Palmi “Rossella Casini” ha voluto gridare con il popolo della legalità il proprio NO al sostegno attivo e passivo alle mafie e ha voluto condividere questa intensa esperienza con gli studenti dell’Ist. Comprensivo “Pentimalli-Campanella-Paolo VI” di Gioia Tauro con cui collabora da qualche anno nel sostegno alle attività di educazione alla legalità. Tutti insieme, i volontari del Presidio, gli alunni, i docenti e il Dirigente Scolastico, prof. Domenico Perrotta hanno marciato sommersi dalle bandiere multicolore di Libera scandendo con decisione il ritornello-slogan della canzone “I 100 Passi”.
Tutti insieme hanno ascoltato commossi il lungo elenco di 1101 nomi di donne, uomini e bambini vittime innocenti, la maggior parte dei quali aspetta ancora giustizia.
Tutti insieme hanno condiviso con don Ciotti l’urgenza di guardare con responsabilità innanzitutto alle proprie, intime “latitanze” di fronte alla verità, ognuno secondo il proprio ruolo e il proprio posto nella società, perché la difesa della vita è garanzia di tutto il resto.
Schierarsi poi, tutti uniti per il cambiamento, per fermare la deriva etica di cui è vittima il mondo: i migranti, le carceri, la corsa agli armamenti, le politiche sociali, la Scuola, la Sanità… . Tutti impegnati per contribuire alla costruzione di un’Europa come «Casa Comune» e non come «Cassa Comune»; a garantire uno Stato di Diritto difendendo la dignità dei poveri e dei bisognosi, come si è espresso con forza il fondatore del Gruppo Abele, citando don Tonino Bello e Papa Francesco.
I giovani poi, ospitati da un mondo inospitale, ma speranza per il mondo. Per loro “la politica deve fare il più grande investimento della Storia”: deve occuparsi di loro, dei giovani!
Tantissime le sollecitazioni, i moniti gli spunti di riflessione che hanno squarciato le oltre trentamila coscienze in ascolto a Trapani.
Un invito ad essere “disertori” del male e non “latitanti” della verità; ad “essere malati di Pace”, come sosteneva don Tonino Bello e “a non guarire mai da questa patologia”.
Avanti tutta, allora, perché il mondo ha bisogno di ciascuno di noi!
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