venerdì,Aprile 25 2025

A Villa San Giovanni la statua del Papa accende la polemica e i cittadini non ci stanno: «Ci incateneremo pur di non farla spostare»

Da Cannitello ex amministratori, fedeli, cittadini e l’associazione Luce nello Stretto hanno avviato una raccolta firme per dire no al piano del sindaco Caminiti di spostare quello visto come un simbolo della comunità

A Villa San Giovanni la statua del Papa accende la polemica e i cittadini non ci stanno: «Ci incateneremo pur di non farla spostare»

La rotonda della chiesa di Cannitello è diventata teatro di un acceso dibattito che ha diviso la comunità. Al centro della contesa si trova la statua di Papa Giovanni Paolo II, collocata nel 2019 grazie all’impegno di ex amministratori del centrodestra e all’associazione Luce nello Stretto, che ne ha finanziato l’acquisto. Questo monumento, che rappresenta non solo un tributo all’amato pontefice, ma anche un simbolo di speranza e unità per i fedeli, si trova attualmente al centro di una controversia che ha suscitato forti emozioni nel paese.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giusy Caminiti, ha annunciato l’intenzione di spostare la statua, sostenendo che la sua posizione potrebbe violare normative di sicurezza. Motivo di tale decisione sarebbero potenziali problemi di visibilità per gli automobilisti e per la viabilità nella rotonda, già di per sé un crocevia di traffico e attività quotidiana. Tuttavia, la contropartita fornita dagli ex amministratori e dai fedeli è che la statua di Giovanni Paolo II non rappresenta solo un elemento estetico, ma è parte integrante dell’identità locale e della comunità.

Durante una manifestazione pacifica tenutasi al termine di una messa, i sostenitori della statua hanno espresso il loro disappunto e hanno chiesto che il monumento rimanga al suo posto. Gli ex amministratori e l’associazione Luce nello Stretto hanno sottolineato come la rotonda sia diventata un punto di riferimento simbolico, un luogo in cui si svolgono momenti di riflessione e preghiera.

Alcuni dei fedeli che si sono posti di fronte alla chiesa per dire no allo spostamento della statua hanno ribadito che «siamo contrari perché una statua che non dà fastidio a nessuno, anzi abbellisce la piazza, non dovrebbe essere spostata. Inoltre, questa statua è nostra, l’abbiamo comprata grazie all’associazione Luce sullo Stretto, e non deve essere rimossa per nessun motivo. Noi ci mettiamo qui giorno e notte per difenderla».
Ancora Francesco Canale ha ribadito come «questa statua non è semplicemente una statua di pietra o di marmo, ma è un simbolo, un simbolo di un santo dei nostri giorni, che ha fatto tanto per l’umanità. Lo sentiamo vicino a noi perché ha costruito ponti, ha ribaltato dittature, e ha dato al mondo un senso di pace e di tranquillità. Noi siamo legati a questa immagine di San Giovanni Paolo II, perché per noi rappresenta un santo vero e proprio.

Secondo l’amministrazione, questa statua sarebbe pericolosa in questa posizione. Ma io non credo che lo sia, perché in tutti i posti dove andiamo ci sono delle rotatorie che rallentano il traffico. Questo non è un pericolo, anzi, rappresenta anche un fondo per la circolazione, perché le persone possono passare più lentamente. Quindi non vedo alcun pericolo in questa posizione, anzi, penso che garantisca anche la sicurezza della piazza».

A manifestare anche l’ex sindaco Giovanni Siclari che con la sua amministrazione decise di collocare la statua. Oggi, invece, si decide di rimuoverla e spostarla in un’altra collocazione. La gente sta rifiutando questa scelta, ma l’amministrazione sostiene che ci siano dei regolamenti che impongono questo spostamento. È così?

«Non voglio entrare nel tecnicismo, ma per quello che sappiamo, è una scelta politica. Non c’è una legge chiara che stabilisca l’ampiezza di una rotonda o dove si possa o non si possa mettere una statua in una rotonda. Quindi, da quello che sappiamo, si tratta di una scelta politica. Se è così, la città sta parlando chiaro. Ha parlato chiaro la comunità di Cannitello, Villese e la comunità ecclesiastica: la statua deve rimanere lì.

Quando abbiamo deciso dove posizionarla, abbiamo organizzato un’assemblea pubblica. Non è stata una mia scelta autonoma, non è stata una mia imposizione. Ho chiesto alla gente dove volevano che venisse messa questa statua, che è così importante per il territorio e per tutti noi. All’unanimità, mi hanno detto che la volevano posizionata sulla rotonda che guarda Cannitello. E così è stato.

Ora, un sindaco che dice di essere aperto alla città, di ascoltare la città e di voler rappresentarla, dovrebbe accettare la volontà dei propri concittadini. Quando hanno deciso così, io ho obbedito al mio popolo, ai miei concittadini. L’abbiamo messa lì, su una rotonda. Ora, secondo me, il sindaco, se non ci sono motivi particolarmente gravi – e sottolineo “gravi” – dovrebbe confrontarsi con la comunità, con un’assemblea pubblica, e convincersi o convincere i cittadini che la statua deve essere spostata. Se la comunità, che ha scelto questo posto, non vuole spostarla, allora il sindaco dovrebbe rispettare la decisione della comunità».

Anche l’ex amministratore Lorenzo Micari ha ribadito come «Non si tratta di una protesta, ma di una richiesta da parte dei cittadini di non spostare ciò che è diventato un simbolo per il quartiere di Cannitello. Oggi, non siamo qui per contrastare, ma per fare un appello al dialogo e alla condivisione. La statua del Santo Padre è stata donata dall’associazione Luce sullo Stretto a tutta la comunità. Come sappiamo, questa strada non rappresenta solo un elemento urbano, ma ha un significato che va oltre. Parla della nostra storia, della nostra identità, valori che non possono essere trascurati.

Noi riteniamo che una statua di così alto valore simbolico non possa essere spostata o ricollocata senza dare ascolto alla comunità che lo chiede a gran voce. Abbiamo sentito che l’amministrazione ha fatto riferimento a problematiche legate alla viabilità, a normative, a questioni tecniche. Qui nessuno mette in discussione l’importanza del rispetto delle regole, siamo tutti sottoposti alle regole. Ma è chiaro che le stesse regole debbano essere applicate con buon senso, equilibrio e rispetto per il sentimento della comunità, che oggi ritiene questa statua parte della propria identità».

Questo scontro mette in luce non solo divergenze politiche, ma anche emotive e culturali. La figura di Papa Giovanni Paolo II continua a suscitare sentimenti di affetto e rispetto, rendendo il dibattito ancora più acceso. La comunità di Cannitello si trova ora di fronte a una scelta difficile: da un lato la sicurezza stradale, dall’altro l’importanza di preservare un simbolo che rappresenta una significativa parte della loro storia e credenze.

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