Le regole del Conclave tra votazioni, fumate e “Stanza delle Lacrime”: come si elegge il nuovo Papa
Dalla clausura nella Cappella Sistina alle fumate, fino al “Habemus Papam”: tutte le tappe per eleggere il nuovo Pontefice

Con la morte di Papa Francesco nel giorno del Lunedì dell’Angelo, si è ufficialmente aperto un periodo di intensa attesa e fervore spirituale per la Chiesa Cattolica: la Sede Vacante. Questo interregno, che precede l’elezione del nuovo Pontefice, mette in moto una macchina complessa e ricca di storia: il Conclave.
Il termine stesso, derivato dal latino “cum clave” (con la chiave), evoca immediatamente l’immagine di un’assemblea solenne e rigorosamente isolata dal mondo esterno. Nella maestosa cornice della Cappella Sistina, i cardinali elettori si riuniranno in preghiera e riflessione per scegliere il successore di San Pietro, colui che guiderà la Chiesa in questo nuovo capitolo della sua storia millenaria.
Ma chi sono esattamente questi “principi della Chiesa” chiamati a un compito così delicato? E come si svolge, passo dopo passo, il processo che porterà all’annuncio tanto atteso: «Habemus Papam»?
Chi ha il diritto di voto nel Conclave?
A partecipare al Conclave sono esclusivamente i cardinali elettori, ovvero quei membri del Collegio Cardinalizio che non hanno ancora compiuto 80 anni al momento della morte (o rinuncia) del Pontefice. Nel Conclave del 2025, saranno 138 i cardinali provenienti da ogni angolo del globo a esprimere la propria preferenza, rendendolo il Conclave più internazionale di sempre. Nessun altro, al di fuori di specifiche figure per esigenze liturgiche o organizzative (che lasciano la Cappella Sistina prima dell’inizio delle votazioni), può prendere parte al voto.
Chi gestisce la Chiesa durante la Sede Vacante?
Una figura cruciale in questo periodo è il Camerlengo di Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale Kevin Farrell. Il suo ruolo principale è quello di gestire gli affari temporali della Santa Sede, dalla verifica ufficiale della morte del Papa alla supervisione dell’amministrazione vaticana, in stretto coordinamento con il Collegio dei Cardinali. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che il Camerlengo non detiene alcun potere spirituale o decisionale sulla guida della Chiesa, che rimane orfana fino all’elezione del nuovo Pontefice.
Dove si svolge il Conclave e dove alloggiano i cardinali?
Il cuore pulsante del Conclave è la Cappella Sistina, uno scrigno di arte e spiritualità all’interno del Palazzo Apostolico. Sotto gli occhi vigili dei capolavori di Michelangelo, i cardinali si riuniscono in un ambiente tecnologicamente bonificato per garantire la massima segretezza. Prima dell’inizio delle votazioni, viene dichiarato l'”extra omnes“, e le porte si chiudono sul mondo esterno.
Per quanto riguarda l’alloggio, i cardinali non risiedono nella Cappella Sistina, ma nella Domus Sanctae Marthae, una residenza moderna e riservata all’interno delle mura vaticane. Questa struttura offre ai porporati stanze private e condizioni dignitose per il riposo e la preghiera, pur mantenendo un regime di isolamento per evitare influenze esterne durante il delicato processo elettivo.
Come si decide il nuovo Papa?
L’elezione avviene attraverso votazioni segrete che si svolgono due volte al mattino e due al pomeriggio. Ogni cardinale elettore riceve una scheda su cui scrive il nome del suo prescelto e la depone in un’urna dopo aver pronunciato un solenne giuramento. Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza dei due terzi dei voti dei cardinali presenti.
Dopo ogni sessione di voto, le schede vengono bruciate in un’apposita stufa del Conclave. È proprio dal comignolo della Cappella Sistina che il mondo attende con ansia il segnale: fumata nera se l’elezione non ha avuto successo, fumata bianca se la Chiesa ha finalmente il suo nuovo Pastore.
Un rituale particolare accompagna ogni voto: la scheda viene piegata e infilzata con un ago e un filo di seta prima di essere deposta nell’urna. Questo gesto simbolico sottolinea la serietà e l’unità del Collegio Cardinalizio nel processo decisionale.
Cosa significa la fumata bianca?
La comparsa della fumata bianca è il momento culminante del Conclave, l’annuncio gioioso che lo Spirito Santo ha illuminato i cardinali nella loro scelta. Una volta raggiunta la maggioranza richiesta, il cardinale decano si rivolge all’eletto con due domande cruciali: l’accettazione dell’elezione e la scelta del nome pontificale.
Dopo l’accettazione, il nuovo Papa viene accompagnato nella “Stanza delle Lacrime”, dove indossa per la prima volta la veste bianca papale. Poco dopo, il cardinale protodiacono si affaccia dal balcone di San Pietro con l’atteso annuncio: «Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam», seguito dal nome del nuovo Pontefice.
Infine, il nuovo Papa si presenta alla folla festante in Piazza San Pietro per impartire la sua prima benedizione “Urbi et Orbi”, alla città di Roma e al mondo intero, segnando l’inizio del suo pontificato.