A TU PER TU | Francesco Idotta racconta la Resistenza del nonno Sebastiano, partigiano reggino in Albania – VIDEO
Lo scrittore e docente, ospite della nuova puntata di A tu per tu negli studi del Reggino.it, nutritosi delle narrazioni orali del nonno ha trasposto in romanzo la sua storia, consegnando alla memoria collettiva uno spaccato di lotta al Fascismo ancora oggi poco conosciuto

«In ogni famiglia esiste una storia. Anzi più storie. Mancano forse il racconto e l’ascolto. Manca il confronto generazionale tra nonni e nipoti e anche tra genitori e figli. Io ho avuto la fortuna di coltivare questo confronto. Ho potuto ascoltare i racconti dei miei nonni, entrambi chiamati al fronte. Dall’ascolto di nonno Sebastiano, in particolare, ho appreso una storia poco nota e che invece andava raccontata».
Nonno Sebastiano, classe 1923, chiamato alle armi a vent’anni e inviato in Albania, ha consentito a Francesco Idotta, scrittore e insegnante di Storia, di immergersi in quella lotta per la libertà dal Fascismo combattuta anche fuori dall’Italia. Anche se successivamente sono stati ritrovati dei diari, sono stati i racconti orali del nonno ad aver ispirato il romanzo La strategia del Cervo al centro, con la storia poco conosciuta della resistenza al fascismo di italiani e albanesi in Albania, della nuova puntata di A tu per tu negli studi del Reggino.it.
In occasione dell’80°anniversario della liberazione dal Nazifascismo, dedichiamo questo spazio di approfondimento a questo spaccato storico poco raccontato. La resistenza al Fascismo non fu, infatti, combattuta solo da uomini, ma anche da donne, e non solo da soldati italiani.
«Mio nonno aveva 20 anni quando, nel 1943, fu mandato in Albania. Il momento era particolarmente drammatico. All’indomani dell’Armistizio di Cassibile i militari italiani furono posti davanti a un bivio: arrendersi e consegnare le armi e la libertà oppure continuare a combattere per riconquistarla. Si unì a una brigata partigiana. La libertà dal Fascismo fu difesa anche oltre l’Adriatico. Il contributo delle donne fu determinante dal punto di vista sociale e politico ma soprattutto dal punto di vista militare.
La protagonista di questo romanzo, Marena, è realmente esistita anche se il nome è fittizio. Era una donna a capo di una brigata partigiana al seguito di Enver Hoxa che diede un forte impulso alla liberazione della parte sud dell’Albania. Queste storie di Resistenza sono davvero molto poco note e studiate», evidenzia Francesco Idotta che ha voluto condividere il dono di questa testimonianza diretta raccolta dal nonno Sebastiano, attraverso un romanzo. Un romanzo ambientato in guerra ma anche intriso d’amore.
«Si era imbarcato a Bari il 20 luglio del 1943. Il 21 sbarcò a Durazzo e il 22 raggiunse il Quarantanovesimo reggimento fanteria in piena zona di guerra.
Tra il 23 e il 28 luglio gli aerei alleati bombardarono Reggio, Messina e Villa San Giovanni. (…) Oltre l’Adriatico, oltre sé stesso, oltre tutto e tutti, nonostante la guerra. Successe per caso, mentre stava fumando appoggiato a un ulivo. La ragazza era vestita da uomo e lui non ne poteva più di donne con le gonne lunghe e gli scialli neri», scrive Francesco Idotta che in occasione dell’intervista ha sottolineato la valenza della memoria.
«La memoria non deve diventare una semplice celebrazione di un giorno. Deve, piuttosto, essere un percorso quotidiano lungo il quale ci confrontiamo con la storia remota, con la storia contemporanea e con la storia dei nostri genitori e dei nostri nonni».
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