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Giornata mondiale delle vittime dell’amianto: l’Ona di Reggio ricorda il proprio impegno per non dimenticare

Alampi: «Chiediamo fatti, chiediamo una sorveglianza sanitaria efficace per i cittadini esposti, chiediamo bonifiche vere»

Giornata mondiale delle vittime dell’amianto: l’Ona di Reggio ricorda il proprio impegno per non dimenticare

Il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, una data istituita per ricordare chi ha perso la vita a causa di una fibra che continua, ancora oggi, a seminare morte e malattie. L’amianto – bandito formalmente in Italia nel 1992 – è tuttora presente in milioni di tonnellate nei nostri edifici pubblici, privati, nelle scuole, negli ospedali, nei mezzi di trasporto.

[in Italia 7.000 vittime nel 2024 – 60.000 negli ultimi 10 anni]

A Reggio Calabria, come in gran parte del Sud, la bonifica è rimasta per lo più sulla carta: troppi annunci, pochissime azioni concrete. E mentre l’epidemia di mesoteliomi, asbestosi e tumori polmonari continua a mietere vittime, la città resta ostaggio di un’inerzia istituzionale colpevole.

Non a caso, chi conosce davvero la situazione parla ormai di una realtà in cui le mappature sono incomplete o inesistenti, le bonifiche promesse non si vedono, le normative vengono sistematicamente disattese.  Le scuole, gli edifici pubblici e perfino le case dei cittadini convivono con una contaminazione silenziosa e letale. Una verità che fa paura: a Reggio Calabria si può essere esposti professionalmente all’amianto anche senza aver mai lavorato nei cantieri o nelle fabbriche del minerale killer.

Io stesso, pur non avendo operato nei settori specificamente tutelati dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208, art. 1, comma 277 ho subito un’esposizione professionale all’amianto durante la mia attività lavorativa. Non ho mai chiesto il riconoscimento di alcun diritto economico o previdenziale, ma chiedo con forza la “sorveglianza sanitaria“, un diritto minimo e fondamentale per chi è stato esposto. Nel caso specifico il presidente dell’ONA Onlus l’avvocato Ezio Bonanni ha già presentato istanza di accesso agli atti agli enti competenti ed ai soggetti responsabili.

Questa è la Repubblica dell’Amianto: un territorio dove si muore di amianto anche senza averci mai lavorato direttamente, in una totale assenza di prevenzione e di tutele. Come rappresentante dell’Osservatorio Nazionale Amianto – Sezione di Reggio Calabria, ribadisco oggi che non ci accontentiamo delle commemorazioni rituali. Chiediamo fatti, chiediamo una sorveglianza sanitaria efficace per i cittadini esposti, chiediamo bonifiche vere, trasparenti e tracciabili. 

In questo Paese si è fatto troppo finta di bonificare e troppo poco per proteggere i vivi.

In memoria delle vittime, lottiamo ogni giorno per un diritto alla salute che deve essere garantito a tutti, senza eccezioni, senza zone grigie, senza ingiustizie. L’Osservatorio Nazionale Amianto RC è vicino ai familiari delle vittime e a tutte le persone che convivono con le conseguenze dell’esposizione. La nostra azione continua nelle aule di giustizia, negli ospedali, nelle scuole, nelle piazze. Continueremo a denunciare ogni omissione e ogni ritardo. Perché la memoria delle vittime dell’amianto non sia solo una data da calendario, ma il motore di un cambiamento reale.

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