FIGLI DI NESSUNO | Al via da Roccella una campagna per la tutela volontaria dei minori non accompagnati
La testimonianza di Hamada, sbarcato nella Locride da solo nel 2023: «La mia famiglia mi manca, ora sogno di diventare un avvocato»

Rappresentano una parte significativa dei flussi migratori in Italia, con numeri che evidenziano sia sfide che risposte istituzionali. Si tratta dei minori non accompagnati a cui a Roccella Jonica è stato dedicato un seminario promosso dalla fondazione don Calabria per il sociale nell’ambito del progetto Fami. Un’opportunità per informarsi, condividere e riflettere su un tema che ci riguarda da vicino. «Ci auguriamo di intercettare tanti cittadini – è l’auspicio di Rosangela Catizzone, referente della fondazione don Calabria – che con spirito di servizio volontario vorranno assumersi la responsabilità legale dei minori stranieri non accompagnati che arriveranno sul territorio calabrese».
A prestare supporto e assistenza ai giovani migranti giunti in Italia da soli anche i volontari della Croce Rossa e la Caritas diocesana. «Vorremmo far partire da qui una campagna per la tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati – ha espresso la direttrice della Caritas diocesana locrese Carmen Bagalà – che possa essere vicina anche dal punto di vista umano e non solo istituzionale. Il corso partirà a giugno grazie al supporto del garante regionale per i minori Antonio Marziale. Sono già presenti sul territorio cooperative che si occupano di accoglienza. Il corso mira anche a facilitare il loro lavoro».
Molti MSNA affrontano difficoltà significative, tra cui la transizione all’età adulta senza adeguato supporto, rischiando di cadere in situazioni di sfruttamento o marginalità. È fondamentale garantire percorsi di accoglienza, protezione e inclusione che li accompagnino all’età adulta, con il sostegno della comunità. L’iniziativa è stata impreziosita da interventi istituzionali, esperienze dal territorio e testimonianze dirette. Come quella di Hamada, giovane di origini egiziane approdato al porto roccellese nell’agosto 2023. «La mia famiglia mi manca – ha raccontato – ma spero un giorno di riabbracciarla. Qui però ne ho trovata un’altra. Ora qui frequento il quarto anno del liceo delle scienze umane a Locri. Grazie ad una bravissima prof, sono riuscito ad imparare l’italiano in tre mesi. Da grande sogno di fare l’avvocato o, da innamorato di Platone, l’insegnante di filosofia».
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