Villa ascolta le donne vittime di violenza: apre uno sportello in un bene confiscato alla mafia – VIDEO
Mai più nessuna. Con questo scopo l’Ami ha realizzato uno spazio di tutela e sicurezza per dare sostegno a chi vive momenti di difficoltà ed emergenza

Un importante passo avanti nella lotta alla violenza: a Villa San Giovanni nasce un nuovo presidio di ascolto, supporto e tutela per le vittime di violenza. L’iniziativa è stata ufficialmente presentata al Centro Famiglia dell’Ambito 14, in Via Riviera n. 10.
Alla cerimonia di apertura il Sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti e il Vicesindaco Ada Pavone hanno accolto nel bene confiscato alla mafia i rappresentanti del Consiglio Direttivo AMI – distretto di Reggio Calabria (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani). Il presidio si propone come punto di riferimento per tutte le persone che vivono situazioni di disagio e violenza, offrendo accoglienza, sostegno legale e psicologico, e accompagnamento nei percorsi di tutela. Un segnale concreto di impegno istituzionale e territoriale per la promozione dei diritti e della dignità della persona. Una giornata importante, non solo per Villa San Giovanni. Abbiamo raccontato questo anno ricco di violenze, di femminicidi, e poter raccontare anche dell’apertura di uno sportello, di un punto di ascolto ma soprattutto di protezione per le vittime è importante.
L’avvocato Anna Bellantoni, presidente dell’associazione AMI – Avvocati Matrimonialisti Italiani per il distretto di Reggio Calabria ha mostrato orgoglio e commozione. «Siamo molto orgogliosi di avere siglato questo protocollo d’intesa con il Comune di Villa San Giovanni, che è anche capofila di molti comuni – ben 14 – con i quali cerchiamo di lavorare in rete affinché, appunto, come associazione di categoria chiamata alla tutela delle vittime di violenza, possiamo dare un contributo fattivo all’intera comunità. Offriremo un supporto di tipo legale e gratuito e di tipo psicologico attraverso dei professionisti specializzati e nei luoghi preposti anche all’interno dell’Ambito 14. Noi organizzeremo dei giorni aperti, in cui saremo disponibili all’utenza e che verranno segnalati dallo stesso Comune di Villa San Giovanni. Garantiamo un posto protetto e sicuro per tutti coloro che vorranno usufruire di questo servizio e auspichiamo che questo servizio possa abbattere il muro del silenzio e quindi incoraggiare le vittime a denunciare».
Angela Faraone, avvocato referente pari opportunità dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani – distretto di Reggio Calabria ha confermato l’importanza di una realtà che mancava su Villa, mancava su tutto, in realtà, il distretto e l’Ambito 14. «Un progetto che parte da lontano. Noi abbiamo iniziato diversi anni fa e la sindaca, insieme all’avvocato, hanno accolto favorevolmente e con grande sensibilità questo progetto. Tutti potranno accedere a questo servizio, che è un servizio per la comunità completamente gratuito. Noi avvocati dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani offriamo la consulenza legale gratuita. Ovviamente stabiliremo dei giorni che verranno veicolati tramite i canali informativi della città di Villa San Giovanni, giorni di sportello aperto al pubblico, salva ovviamente la possibilità di implementare – nel caso in cui, e lo speriamo, fosse necessario – la ricezione di più gente possibile».
Si inizia dando alla comunità questo servizio, e con le istituzioni abbiamo in mente l’idea di offrire dei progetti personalizzati per molte vittime di violenza perché, purtroppo, al di là della violenza fisica – che ovviamente è più tangibile – ci sono altre forme di violenza, come la violenza psicologica e la violenza economica, che sono meno immediate e che quindi richiedono un supporto maggiore.
Il fatto di avere un punto di riferimento stabile a cui rivolgersi in assoluta riservatezza è fondamentale.
«L’unica cosa che vorremmo dire è che speriamo di implementare».
È importante non solo per Villa San Giovanni, ma per l’intera Città Metropolitana. Questi sono dei simboli di rinascita, non solo per le donne, ma un segnale tangibile che le nostre realtà, i nostri territori, sono contro ogni forma di violenza. Il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace ha evidenziato come non si tratta soltanto di un punto di prevenzione, di accoglienza, ma «vanno fatti i complimenti ad AMI proprio per la presenza sul territorio villese che – non da oggi, ma da sempre – ha provato a offrire questo tipo di servizi. E lo fa, tra le altre cose, dentro un bene confiscato, quindi ancora di più aumenta quello che è il valore di questo tipo di servizio.
E quindi vanno fatti i complimenti, ovviamente, alla sua presidente, all’avvocato Bellantoni, e all’avvocato Faraone che, con tanta passione, hanno iniziato questo percorso già qualche anno addietro, anche nei confronti della Città Metropolitana, perché diversi sono stati gli appuntamenti che sono stati fatti. E questo deve essere visto, dal mio punto di vista, non soltanto come un centro di accoglienza o di prima accoglienza per le donne, ma anche – in generale – come un centro di prevenzione, se vogliamo. Che è un po’ il messaggio che anche voi – che vi ringrazio – state provando a passare, con le vostre professionalità a 360 gradi. Quindi non attendiamo che si verifichino episodi di violenza, ma proviamo anche a confrontarci, a parlare, e non soltanto in momenti di seminari, ma proprio per cercare di prevenire che questi episodi si possano verificare. E farlo in un bene confiscato, dal mio punto di vista, acquisisce ancora un valore maggiore. Quindi complimenti all’amministrazione, anche da questo punto di vista: c’è stata la giusta sensibilità proprio nell’accogliere questo tipo di istanza».
Il sindaco Caminiti rilancia parlando di un segnale importante, dopo tanti episodi di violenza, far partire da questa città il messaggio che la violenza non solo si deve contrastare, ma si deve anche prevenire guardando alle esigenze delle donne. «Questo centro di ascolto, questo centro antiviolenza – e ringraziamo AMI per la grandissima competenza professionale che ha messo a disposizione con delle figure che non ci sono all’interno dell’Ambito 14, perché chiaramente sono legali, sono professionisti – si affiancherà alla psicologa dell’ambito, agli assistenti sociali, agli educatori, parla non solo alla città di Villa San Giovanni, ma parla a tutto l’Ambito 14, ed è stato voluto all’interno del Centro Famiglia, in questi locali di via Riviera, perché noi ci immaginiamo che dalla sensibilizzazione, dalla segnalazione, possa derivare il vero riscatto rispetto ai problemi della parità di genere.
Tra l’altro, già nel 2022, all’atto del nostro insediamento, noi abbiamo voluto inserire una delega specifica sulla parità di genere. E oggi sappiamo che la maggior parte delle violenze e dei femminicidi si consumano nel silenzio delle mura familiari. Quindi avere questo centro antiviolenza dentro un Centro Famiglia mira soprattutto a parlare alle donne che hanno problemi all’interno – e non solo, chiaramente – delle loro famiglie, perché si possono aprire con le figure specializzate in fase fisiologica con i professionisti dell’Ambito 14, ma eventualmente anche in fase patologica con gli avvocati dell’AMI».
Una realtà che ha una duplice valenza, se si pensa che viene aperta all’interno di un bene confiscato. Sì, questo è un bene confiscato alla mafia, e quindi è una risposta anche nel senso più alto del termine “legalità”, perché la lotta alla mafia è lotta a ogni tipo di violenza, di prevaricazione. E in questo momento storico è – prima ancora che lotta – tutela dei diritti individuali. Quindi siamo anche due volte contenti, perché questo bene comincia ad assumere il senso di quella comunità che sta attorno e che insieme tutela le persone più fragili».