L’abbraccio di San Giovanni di Gerace a Gianmarco Scaletta: «Non smetterò di sorridere»
Il giovane ingegnere vittima di un’intimidazione. Ieri un Consiglio comunale aperto. Muraca: «Vigliacchi»

«Nonostante la violenza subita voglio ribadire con fermezza che non ho mai smesso di sorridere». Assente fisicamente ma presente e vicino con il cuore Gianmarco Scaletta, vittima nei giorni scorsi di una pesante intimidazione nella sua San Giovanni di Gerace. Il giovane professionista ha voluto inviare un messaggio a margine di un consiglio comunale aperto convocato dal sindaco Antonio Barillaro all’indomani del raid che ha scosso l’intera comunità della vallata del Torbido.
«Desidero esprimere innanzitutto la mia più sincera gratitudine alle istituzioni, alle forze dell’ordine, ai miei soci e a tutti i cittadini che in questi giorni mi hanno manifestato vicinanza e solidarietà in seguito al grave atto intimidatorio subito – ha fatto sapere Scaletta – l’incendio della mia auto e del portone della mia abitazione rappresenta un gesto vile che non solo colpisce la mia persona, ma tenta di minare i valori di legalità e di convivenza civile di un bellissimo comune come San Giovanni di Gerace. Continuerò la mia vita con grande senso di responsabilità e invito i cittadini ad andare avanti nella trasparenza e nel coraggio perché credo profondamente che la risposta più forte a questi attacchi sia la partecipazione e la determinazione di tutta la comunità. Ringrazio le forze dell’ordine per la professionalità e la tempestività con cui stanno operando per fare luce su quanto accaduto. Ringrazio inoltre gli amici i cittadini e tutte le istituzioni che si sono stretti attorno a me dimostrando che la forza di una comunità si misura proprio nei momenti più difficili. Sono convinto che questo episodio di violenza verrà trasformato in un’occasione per riaffermare con ancor più determinazione i valori di giustizia, legalità e rispetto che uniscono i sangiovannesi».
Il veicolo dato alle fiamme, una Fiat Panda, era parcheggiato nei pressi della sua abitazione, di cui è stato danneggiato anche il portone. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i carabinieri, i quali hanno avviato le indagini. Scaletta, ingegnere informatico, per diversi anni ha lavorato e vissuto al Nord. Complice la pandemia ha deciso di rientrare in Calabria e riaprire la casa dei nonni, iniziando a lavorare in smart. Nel 2024 era stato candidato nella lista dell’attuale sindaco, senza essere eletto. Molto conosciuto e stimato nella comunità, è presidente dell’associazione Borgo San Giovanni di Gerace, promotrice di una serie di attività di animazione.
Tanti i messaggi di vicinanza giunti a Scaletta da parte degli amministratori comunali, con in testa il sindaco Barillaro. «Non avremmo voluto essere qua – ha espresso il primo cittadino – quanto accaduto colpisce tutti quanti noi ed è qualcosa di incredibile. Gianmarco è un mio carissimo amico e in qualche modo mi sento anche io responsabile. Se queste cose accadono qui per noi è la fine. Io per questo vi chiedo un moto di orgoglio. Chiedo di reagire, stringerci e non mollare».
Parole forti sono quelle pronunciate dal vicesindaco Pino Vumbaca: «Se c’è una certezza e che a San Giovanni questi fatti sono l’eccezione e non la regola. Per noi è stato un dono del COVID in un paese che soffre lo spopolamento. Il COVID l’ha portato qui e con lui questo paese è rifiorito contagiato dall’entusiasmo travolgente di questo ragazzo, che è riuscito a costruire un’associazione con voglia di cambiare anche l’immagine all’esterno di San Giovanni di Gerace. Gianmarco ha dato tutto sè stesso. Episodi del genere li abbiamo già vissuti ma ogni volta quel quell’odore di fumo ritorna a darci la nausea e purtroppo è successo di nuovo. Non si tratta di San Giovanni. Non si tratta di sangiovannesi, sono cani che pisciano per marcare il territorio. Non c’è altra definizione, un modo di fare che però non esiste più in questo paese. Vogliamo tutto purché darla vinta a queste persone».
Messaggi di vicinanza sono giunti anche dal consigliere regionale Salvatore Cirillo e dal sindaco di Siderno Mariateresa Fragomeni. «Non ho potuto fare a meno di indignarmi per l’accaduto – le parole di Cirillo – auspicando che in tempi brevi si possa fare piena luce sull’accaduto, assicurando alla giustizia il responsabile di un atto vile che ha recato danni materiali, ma ancora di più ha generato un diffuso senso di scoramento tra i cittadini di San Giovanni di Gerace estendendosi anche ai comuni limitrofi, dove serpeggia un sentimento di preoccupazione per la serenità della convivenza civile. Un gesto che nulla a che vedere con la sua persona e soprattutto con la sua storia personale».
Da Fragomeni «Piena vicinanza alla comunità che si è trovata a dover fare i conti con atti vandalici inaccettabili e lesivi della convivenza civile. Episodi come quello verificatosi nei giorni scorsi rappresentano non solo un danno materiale ma soprattutto un attacco al senso di sicurezza collettiva al rispetto tra cittadini al decoro urbano e al vivere comune. E’ doveroso da parte delle istituzioni a tutti i livelli reagire con determinazione responsabilità riaffermando il valore della legalità. In molte realtà del nostro territorio da tempo segnaliamo la necessità di potenziare i sistemi di videosorveglianza come strumento fondamentale di prevenzione e deterrente. Tuttavia i costi di installazione e gestione oltre che di personale ricadono interamente sui bilanci comunali fortemente gravati da vincoli e limiti strutturali. E’ auspicabile che il governo nazionale possa rivedere al più presto i criteri di assegnazione delle risorse per la sicurezza urbana prevedendo parametri di più rispondenti a tutte le esigenze dei comuni in particolare di quelli di piccole e medie dimensioni».
Presente al civico consesso in piazza municipio anche il consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Muraca. «Chi commette questi atti è un vigliacco, le intimidazioni di qualsiasi natura sono solo atti commessi da vigliacchi. Lo Stato sicuramente risponderà presente».