Villa San Giovanni, Codacons boccia il nuovo piano del Traffico: «Privo di dati, rischia di generare danni erariali»
Tra le criticità segnalate: assenza di dati sulla mobilità, mancata partecipazione pubblica, ZTL non presidiate e poteri “illimitati” al comandante della Polizia Locale.

Il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) di Villa San Giovanni finisce nel mirino del CODACONS. L’associazione, tramite un documento di osservazioni depositato durante la fase di pubblicazione pubblica, ha contestato nel merito e nel metodo il provvedimento adottato dalla Giunta comunale, evidenziandone lacune «gravi» che ne comprometterebbero l’attuabilità e la legittimità.
Secondo il CODACONS, il piano – presentato come aggiornamento – è in realtà una nuova redazione integrale, non supportata da un adeguato studio tecnico sulla mobilità urbana. Il dato più critico, secondo l’associazione, è proprio l’assenza di una fotografia aggiornata e verificabile degli spostamenti nella città. «Senza una base dati reale – si legge nella nota – il piano resta una scatola vuota, destinata a produrre sprechi di risorse pubbliche e possibili danni erariali».
Tra le principali criticità tecniche evidenziate nelle 12 osservazioni presentate:
- Assenza di integrazione con il Piano Strutturale Comunale e ignorate trasformazioni urbanistiche già deliberate, come la nuova caserma dei Carabinieri e il parcheggio di via Mazzini;
- ZTL non presidiate, in particolare quella di Porticello, resa permeabile dalla viabilità lungo la Fiumara Santa Trada;
- Totale assenza di considerazioni sull’impatto del cantiere del Ponte sullo Stretto;
- Nessuna valutazione sociale o analisi sull’effetto delle misure sul trasporto pubblico;
- Mancanza di una stima dei costi e di un cronoprogramma attuativo;
- Attribuzione di poteri eccessivi al comandante della Polizia Locale, in violazione – secondo CODACONS – dell’art. 97 della Costituzione.
Ma il piano, secondo l’associazione, pecca anche sul piano della trasparenza e della partecipazione. Nessun confronto è stato avviato con cittadini, comitati, associazioni di categoria o portatori di interesse, in aperta violazione delle direttive ministeriali del 1995 e della normativa sulla partecipazione amministrativa.
«Un documento formalmente curato ma privo di anima tecnica e sociale – sottolinea il CODACONS – che non tiene conto della realtà urbana, delle esigenze dei cittadini e, soprattutto, dei soggetti più fragili».
L’associazione chiede dunque il ritiro immediato del piano e l’avvio di un percorso partecipativo e tecnico per la sua rielaborazione, dichiarandosi disponibile a partecipare a un tavolo di confronto per garantire trasparenza amministrativa e tutela dell’interesse pubblico.