Moratti e la Reggina, il club replica: «Dal sindaco frasi inopportune»
Duro comunicato della società amaranto per stigmatizzare le parole di Falcomatà su una presunta trattativa con l'ex patron dell'Inter
Moratti e la Reggina, da semplice suggestione a trattativa quasi conclusa? Il retroscena raccontato dal sindaco Giuseppe Falcomatà nel corso di una trasmissione televisiva non è stato particolarmente gradito al club amaranto, che dal suo sito ufficiale ha fornito la sua versione dei fatti sul passaggi fondamentali che hanno portato al closing e alla cessione della società all’attuale patron Luca Gallo.
«Solo successivamente alla data del 10 gennaio 2019 e quindi al definitivo passaggio delle quote, il presidente Luca Gallo venne a conoscenza che Moratti era stato contattato dalle istituzioni reggine – si legge in una nota – lo stesso visionò le strutture ritenendole fatiscenti e chiese di acquisire i bilanci con l’idea di riaggiornarsi dopo l’esito dello studio e comunque dopo la metà di Gennaio 2019, quindi ben oltre l’esigenza imminente. Da allora, il presidente Gallo non ha solo ridato dignità ad un popolo intero, ma ha contribuito DA SOLO, alla rinascita della Reggina provvedendo alla ricostruzione del club».
Quindi l’affondo contro il sindaco metropolitano. «Non si comprende, in un momento storico dove la Reggina non solo ha riacquistato quella dignità che merita ma risulta essere protagonista anche nei risultati sportivi, il motivo per cui il primo cittadino debba, con dichiarazioni quanto meno inopportune, cercare di destabilizzare un ambiente entusiasta e positivo, dimenticando tutte quelle occasioni in cui la società è dovuta intervenire al fine di risolvere le inadempienze del Comune stesso: una su tutte il ritardo nel posizionamento dei seggiolini in Tribuna Est».
«Siamo convinti – epiloga il comunicato – che i risultati sportivi, l’andamento societario e il buon nome di una società sportiva gloriosa come la Reggina, debbano essere ricercate nella sinergia di tutte le componenti di una Città e l’amministrazione comunale fa parte di queste. Considerando l’ambiente destabilizzante posto in essere, la Reggina prende le distanze da ogni forma di strumentalizzazione e non si ritiene responsabile di eventuali ripercussioni».