giovedì,Marzo 28 2024

Morte Viola, il ricordo di Barrile: «Un vero gigante. Ha costruito il basket amando Reggio Calabria»

Il gm della Viola: «Pensavo di andarlo a trovare come poi succedeva sempre in queste situazioni. Sono sconvolto perché non sono riuscito a vederlo in tempo»

Morte Viola, il ricordo di Barrile: «Un vero gigante. Ha costruito il basket amando Reggio Calabria»

«Oggi per me è difficile parlare. Ancora ci vedevamo. Per me era come una persona di famiglia e non mi aspettavo la notizia. Abbiamo finito ora il campionato con la Viola e avrei dovuto chiamarlo e pensavo di andarlo a trovare come poi succedeva sempre in queste situazioni. Sono sconvolto perché non sono riuscito a vederlo in tempo»

La voce è commossa. È una giornata particolare per Giuse Barrile, GM Viola e voce storica del basket reggino che ha dovuto a dire addio al presidente Giuseppe Viola.

L’incontro con Giuseppe Viola

Torna indietro nel tempo «L’avevo conosciuto verso la metà degli anni settanta, ero quasi un bambino, lui era presidente della Viola. Ci siamo incontrati per ragioni di carattere radiofonico, mi aveva contattato e abbiamo inventato le prime radiocronache del basket della storia della Calabria perché a quell’epoca, nel 1976, non c’era nulla di simile. Negli anni abbiamo avuto tempo di conoscerci e ho operato negli anni per la società quando era presidente. Vi assicuro che era una persona di un livello altissimo. Non solo dal punto di vista tecnico, da magistrato, come preparazione. D’altra parte lui è stato il numero tre della magistratura italiana per tanti anni: giudice di Cassazione».

Il ruolo nel basket italiano

Ma non solo. «A Reggio è ricordato nel mondo della pallacanestro come esponente di spicco a livello nazionale poiché ha segnato, insieme ad un altro gruppo di grandi dirigenti,  un momento importante del basket del nostro Paese. Per quarant’anni ho fatto il giornalista, ho conosciuto importanti personaggi, da Berlusconi a Occhetto, ma se dovessi metterli in ordine, tra i primi tre che ho conosciuto come capacità c’era Viola. Era una persona che amava moltissimo la città e quando ha creato la Viola ha immaginato subito questo legame con Reggio ed al fatto di farlo diventare un fatto sociale come poi è stato. A Reggio ci saranno almeno 15mila persone che hanno fatto attività a livello giovanile sportivo con la Viola».

Un ricordo

È sommerso dai ricordi Barrile, tanti i momenti condivisi col giudice Viola. «Un’immagine che mi viene in mente è una riunione di Lega pallacanestro alla quale io ho partecipato in maniera “indebita” perché non potevo essendo direttore di un giornale nazionale (Jump). Quella volta mi sono intrufolato in una riunione molto importante e secretata. Il presidente della Lega era De Michelis, personaggio importantissimo della politica italiana che la Lega ha voluto come presidente. Era il momento di prendere decisioni molto importanti ed il giudice Viola è riuscito a guidare la situazione e gestire la riunione arrivando all’obiettivo che ha fatto sì che la Lega, negli anni successivi, facesse un salto di qualità enorme, con contratti di sponsorizzazione altissimi, contratto con la Rai da sette miliardi l’anno, cifre impensabili. Viola è stato la bussola della riunione, ha indicato la direzione e li ha portati da una situazione di discordia a raggiungere un obiettivo che per la pallacanestro italiana ha significato 10 anni di altissimi livelli, indimenticabili. È uscito trionfante da quella riunione. Lì ho visto una persona di una  caratura straordinaria, per un risultato che nessuno si sarebbe aspettato».

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