giovedì,Aprile 25 2024

Taibi: «Vedo un Ménez diverso. Mercato peggiore degli ultimi vent’anni, vi spiego perché»

Il DS amaranto, fresco di rinnovo fino al 2024, ha tracciato con la stampa un bilancio del suo operato negli ultimi tre anni amaranto

Taibi: «Vedo un Ménez diverso. Mercato peggiore degli ultimi vent’anni, vi spiego perché»

di Matteo Occhiuto – Una conferenza ricca di spunti. Massimo Taibi è intervenuto in conferenza stampa, tracciando un bilancio dei suoi tre anni in amaranto, toccando tantissime tematiche. L’inizio della conferenza, il DS, lo dedica alla presentazione di ciò che è stato fatto, che ne ha anche comportato il rinnovo di contratto fino al 2024. Taibi ha spiegato: «Abbiamo cercato di creare una squadra che avesse senso di appartenenza. Abbiamo cercato di creare una squadra che si sposasse totalmente con le idee di mister Aglietti. Sono contento anche per le cessioni. Il mercato post-covid è stato il peggiore degli ultimi anni. Molte squadre hanno diversi esuberi, la Reggina no. Vogliamo dare soddisfazioni ai nostri tifosi, auspico che si crei alchimia fra squadra, società, tifoseria e stampa. Per me continuare in questa piazza è davvero importante, spero di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati, tenendo presenti quelli passati, che non sono pochi».

MENEZ E MONTALTO – «Inizialmente avevo un’idea. Successivamente, ho capito di poter recuperare Menez come seconda punta e sono convinto che, adesso, con la testa che ci sta mettendo, sia un giocatore importante, per cui non serviva andare su qualcun altro e di conseguenza Montalto è rimasto ed è arrivato Tumminello».

DIRETTORI GENERALI – «Su Mangiarano è stato fatto comunicato. Da ambo le parti c’è stata contentezza. È stato un ottimo professionista, ha fatto un ottimo lavoro e lo ringrazio. Tempestilli? Ha fatto diverse dichiarazioni, preferisco parlare di cose più importanti».

CHI È ARRIVATO E CHI NO – «Quando cerchiamo di progettare una squadra io mi creo dei profili importanti. Quando vado a trattare Pettinari, Galabinov e Di Carmine li metto sullo stesso piano. Non credevo che Galabinov dicesse di sì alla Serie B. Quando ha aperto alla categoria mi sono buttato su di lui, forte anche del parere di Aglietti. Su Dalle Mura avevo avuto dalla Fiorentina la notizia che volessero portarlo in ritiro. A fine mese, poi, dopo avermi detto prima che l’avrebbero trattenuto, mi ha chiamato il ragazzo, ringraziandomi ma spiegandomi di voler provare un’altra esperienza.

Micai invece, era un giocatore che già volevo portare qui l’anno scorso. Faty invece si è messo a disposizione, si è decurtato l’ingaggio e voglio provare a recuperarlo per gennaio. Ringrazio l’agente D’Amico per le parole di stima che ho letto in giornata. Io non ho agenti preferenziali, li tratto tutti allo stesso modo, senza canali o vie preferenziali. I mancati arrivi? Per fare i matrimoni bisogna essere in due, ho contattato almeno 50 giocatori, di cui almeno la metà, per un motivo o per un altro, è stata scartata».

PATRIMONIO AMARANTO – «Il nostro obiettivo è quello di cercare di patrimonializzare. All’inizio abbiamo pensato alla categoria, ora ci concentreremo su questo aspetto. Non è comunque facile: nel caso di Rivas è stato un bene trovare anche una società disponibile come l’Inter. Dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni, ci lavorerò. Abbiamo cercato anche di rinforzare la Primavera. Negli ultimi tempi abbiamo trascurato un po’ questa categoria, adesso è tempo di cambiare anche perché al Presidente non piace andare a fare brutte figure.

Noi tre anni fa abbiamo ereditato un settore giovanile che non navigava nell’oro. In tre anni qualcosa è cresciuto e, adesso, tocca fare uno step successivo nel prossimo biennio. Il sogno è di smettere di andare da Atalanta e Sassuolo a prendere giocatori, ma costruirceli in casa. A rotazione manderemo i ragazzi ad allenarsi con la Prima Squadra ma devono meritarselo. Ho messo a disposizione 18 over e 10-12 giovani interessanti. Sono convinto che li vedremo in campo, perché secondo me sono molto forti. Ovviamente, però, sarà Aglietti che sceglierà la formazione».

ERRORI E DELUSIONI – «Bisognerebbe vivere due vite. Tante cose non le rifarei, ma sbaglia chi opera. A volte ho sbagliato, ho fatto tanti errori, ma io credo che in questi tre anni e mezzo, aiutato dalla società e non solo, possa tracciare un bilancio positivo. Per quanto riguarda questa campagna acquisti, abbiamo ottimizzato. Sopratutto a livello gestionale, aver chiuso senza esuberi è stato fondamentale, in passato qualcuno mi ha creato problemi. La delusione più grande? Marco Rossi, a livello umano».

top