giovedì,Aprile 18 2024

L’amarezza di un pari: Reggina, ecco perché il bicchiere sembra mezzo vuoto

Aglietti torna dal Teghil con un punto e, forse, qualche rimpianto. Si poteva fare di più?

L’amarezza di un pari: Reggina, ecco perché il bicchiere sembra mezzo vuoto

di Matteo Occhiuto – Se, alla vigilia, qualcuno avesse ipotizzato una Reggina imbattuta dopo i primi 450 minuti della stagione, nonostante un calendario non semplice (Monza, SPAL e Crotone sono clienti ostici), probabilmente chiunque si sarebbe dichiarato soddisfatto. Gli amaranto si sono resi protagonisti di un ottimo avvio in cui gli unici rimpianti risiedono senza dubbio nella trasferta di ieri in terra friulana.

Sia chiaro: visto l’andamento della partita, il pari è anche un buon risultato.
Impossibile, però, mandar via dalla mente l’idea che ieri la Reggina potesse fare qualcosina di più contro un avversario, con tutto il rispetto, non proprio irresistibile e peraltro in piena crisi (zero punti e zero gol nelle prime quattro). Una consapevolezza che nasce dalla stima per un organico e per uno staff tecnico a nostro modo di vedere di assoluto livello.

In poche parole, la squadra che ha dominato la SPAL in Friuli avrebbe potuto assolutamente fare bottino pieno. Chiaro, è impossibile richiedere prestazioni fotocopia ad un collettivo che gioca a calcio, ma resta l’idea che, al Teghil, il bicchiere sia mezzo vuoto per ciò che poteva essere e non è stato. Bellissimo infine, rivedere una trasferta così vissuta dai tifosi amaranto, incandescenti nella serata di Lignano Sabbiadoro. 

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