sabato,Aprile 20 2024

Una settimana difficile, ma la Reggina c’è. Quello che manca è Menez

L’editoriale amaranto della settimana: dal Pordenone al Frosinone, passando per la scomparsa di Massimo Bandiera. Tutti i temi

Una settimana difficile, ma la Reggina c’è. Quello che manca è Menez

di Matteo Occhiuto – La settimana del dolore. La Reggina ha vissuto molto intensamente i sette giorni andati idealmente in archivio ieri, con il riposo concesso dopo la gara con il Pordenone. Giornate lunghe, complicate: domenica scorsa la scomparsa di Massimo Bandiera ha portato nel cuore di tutto l’ambiente amaranto la fatica nel sorridere, nel gioire, nell’essere completamente sereni. Giornate che hanno visto la squadra di Aglietti preparare col lutto nel cuore due partite che facili non erano, come il campo ha dimostrato.

Contro Pordenone e Frosinone, gli amaranto non hanno offerto prestazioni brillanti. Anzi, volendo dirla tutta, Cionek e soci hanno faticato in entrambe le partite, perlomeno per alcuni tratti dei 180 minuti giocati. Scorie normali, assolutamente compatibili con un calendario fitto, fatto di trasferte complicate. Basti pensare che da Lignano Sabbiadoro la Reggina è tornata all’alba di mercoledì, con la sfida contro il Frosinone da preparare in poco più di 72 ore. Certamente, va sottolineato che, nonostante tutto, la Reggina dopo sei partite sia ancora una delle quattro squadre con un sonante zero alla casella sconfitte.

Non bisogna ovviamente montarsi la testa: la sconfitta arriverà, com’è normale in un campionato tanto complesso come quello di Serie B, specie quest’anno. Quello che infonde fiducia è l’abilità della squadra di Aglietti a saper soffrire, riuscendo a trarre qualcosa – nella fattispecie, i punti – anche dalla sofferenza. Nell’attesa di rivedere quello che, forse, manca di più a questa Reggina: Jeremy Menez.

Possa piacere o meno, il francese a questa squadra serve eccome. La verve con cui si è presentato in estate aveva rappresentato ottimo segnale, confortato da un buonissimo atteggiamento nei minuti in cui è stato in campo, nonostante l’espulsione con la Ternana. L’infortunio che ha rimediato ha privato Aglietti del suo jolly più prezioso, di quel giocatore che sarebbe assolutamente decisivo nel trasformare la Reggina da squadra solida, compatta e difficile da affrontare in autentica big del campionato. Con un Menez a pieno regime, a fianco di Galabinov, la musica in riva allo Stretto potrebbe passare da piacevolissimo jazz a esplosivo rock n’roll. 
L’ex PSG, dunque, i suoi muscoli, il suo talento, come chiave di volta di una stagione iniziata, in ogni caso, bene. Al netto del tragico lutto che ha sconvolto e reso difficile la settimana archiviata, ma che ha consegnato la consapevolezza della propria solidità – sportiva e non – alla Reggina.

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