venerdì,Aprile 19 2024

Concluso il progetto MettiAmoci in gioco, co-finanziato attraverso il bando “OSO Crowd Call”

Attraverso il progetto, nonostante le restrizioni covid, si è riusciti a raggiungere i cuori e le anime di tantissimi studenti calabresi

Concluso il progetto MettiAmoci in gioco, co-finanziato attraverso il bando “OSO Crowd Call”

Concluso il progetto MettiAmoci in gioco, co-finanziato attraverso il bando “OSO Crowd Call”, dalla Fondazione Vodafone Italia impegnata nella promozione della pratica sportiva tra le persone con disabilità fisica o cognitiva, a seguito di una campagna di crowdfunding su ognisportoltre.it.  L’ultima tappa ha avuto un quid pluris grazie alla collaborazione della Fondazione Scopelliti che si è aggiunta al percorso intrapreso nel 2019 dagli allievi degli Istituti scolastici della Città Metropolitana di Reggio Calabria ed oltre e gli atleti della Farmacia Pellicanò RC BIC.  

Attraverso il progetto, nonostante le restrizioni covid, si è riusciti a raggiungere i cuori e le anime di tantissimi studenti calabresi, in presenza o tramite Webinar, alternando momenti di conoscenza, confronto, sorrisi e sport, facendoli “scendere in campo”, anche durante gli allenamenti e le partite di Campionato FIPIC di basket in Carrozzina.  Un percorso importante quello intrapreso, per raggiungere coloro che saranno gli uomini e le donne del futuro, per far comprendere che non esistono differenze tra lo sport in piedi o da seduti, che le barriere sono solo mentali e dove i protagonisti hanno avuto solo uno scopo: mettersi in gioco! 

«Non si parla di inclusione o integrazione – afferma il Delegato FIPIC Calabria, Amelia Eva Cugliandro – ma di condivisione di esperienze di vita, di modi di reagire alle avversità, continuando a tirar fuori il meglio di sé stessi. Per far ciò lo strumento per eccellenza poteva e può essere solo lo sport, l’unico che riesce a superare il preconcetto che la diversità sia sinonimo di “sbagliato” ed ancor più l’accezione negativa di “diversamente abile”. Tutti siamo abili in qualcosa e meno in altri, l’importante è concepire questa diversità come una ricchezza e non come un limite, da qui l’importanza di mettersi in gioco».

Ma questa non è la fine di un viaggio, ma solo di una importante tappa realizzata grazie al supporto della Fondazione Vodafone Italia che ha permesso al progetto di raggiungere gli obiettivi prefissati.

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