CA…LCI NOSTRI | Il fascino della partita secca, il solito capitano e… un marchio da difendere
Cattivi, determinati e aggressivi: gli amaranto ripagano le sofferenze di una tifoseria encomiabile che vuole comunque giocarsela fino in fondo

Barillà che continua a segnare con una continuità da bomber navigato, Provazza che continua a puntare senza paura chiunque gli si pari davanti, e che si danna ad inseguire l’avversario le (tante) volte che viene fermato. E poi Adejo, Mungo, l’indiavolato Toti Porcino, lo stesso Rosseti meno fumoso di altre volte, Martiner e il solito Martinez. C’è voluta la migliore prestazione stagionale per sbancare Vibo e staccare il biglietto per la finale di Siracusa. Magari non servirà a niente. E il Siracusa in campionato ci ha fatto a fette all’andata e al ritorno. Ma la partita secca resta sempre in bilico su un pallone che rotola. Non fermiamoci adesso.
Cattivi, determinati, aggressivi: una solidità e una consapevolezza poche volte sperimentate in questo campionato e che ha ripagato il (breve) viaggio fino a Vibo al migliaio di tifosi reggini che ha invaso gradinata e buona parte della tribuna. Per il marchio, il simbolo e tutto il resto, pare si stia aprendo una vera battaglia. Solo il tempo ci dirà se questo proliferare di iniziative avrà più solidità di una diretta social. Intanto fatevene (tutti) una ragione, la Reggina è di questa gente. Questa gente che ha seguito gli amaranto nei campi più scalcagnati del dilettantismo meridionale e che ha cantato in faccia a tutti la propria storia anche nei momenti più bui. Smettetela di speculare sulla Reggina, che le elezioni passano ma le mine con cui avete (da destra e da sinistra) disseminato il terreno durante l’ultimo anno, possono ancora fare danni.
Andiamo a Siracusa con un unico risultato possibile. Loro sono forti ma il campionato è alle spalle e provarci è obbligatorio. Vincere per meritarci il ripescaggio e abbandonare questo deserto periferico. Vincere perché se anche esiste una sola possibilità di tornare tra i prof, ce la dobbiamo giocare fino in fondo. Vincere per il rispetto dovuto ai tifosi reggini maltrattati e denigrati dall’esclusione della scorsa estate. Vincere per non dare nessun alibi a Lega e Federazione. E poi con il Siracusa abbiamo anche ricordi positivi legati al ritorno in serie B con la Reggina targata Aglietti e Pasino. Magari porta bene.
(Barney p)
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