Serie D, il Locri rigenerato dalla cura Cozza. «Adesso serve continuità»
A tenere banco in questi giorni un post del tecnico che ha scatenato la rabbia dei tifosi della Reggina. «Nulla contro di loro. Ma nella squadra dello Stretto non vedo grinta e sete di vittoria»
Vincendo domenica contro il Siracusa ha involontariamente fatto anche un favore alla Reggina, accorciando la classifica in chiave promozione. A tenere banco tuttavia alla vigilia del turno infrasettimanale del campionato di serie D sono state alcune dichiarazioni di Ciccio Cozza riguardo il suo desiderio di vedere gli aretusei promossi in serie C, attirandosi diverse antipatie nella città dello Stretto. Lo stesso ex capitano attraverso la sua pagina social ha corretto il tiro. «Quanto da me detto non era finalizzato ad offendere la Reggina ed i tifosi. Per il ruolo che rivesto dovrei astenermi dal dire – ha scritto Cozza – ma a malincuore affermo che questa non è la mia Reggina. Non vedo la grinta, la passione e la sete di vincere che avevamo noi, anni orsono. Nonostante ciò, se la Reggina dovesse vincere il campionato, ne sarei felice perché Reggio merita anche più di questo».
Sul fronte sportivo per il Locri serviva una scossa, e la scossa è arrivata. Da quando il nuovo allenatore siede sulla panchina amaranto sono arrivate due vittorie consecutive con zero gol subiti, l’ultima delle quali domenica scorsa ai danni della corazzata Siracusa, grande favorita per la vittoria del campionato. Gli effetti del lavoro del tecnico di Cariati sono evidenti e hanno riportato entusiasmo nella squadra, che ora veleggia in piena zona play off. Il netto successo casalingo contro i siciliani rappresenta anche un segnale importante alla tifoseria.
Dell’attuale momento del Locri il tecnico ha parlato nel corso della trasmissione di LaC “11 in campo” condotta da Maurizio Insardà. «I complimenti fanno sicuramente piacere, adesso serve dare continuità a quello che abbiamo fatto. Alla fine abbiamo vinto contro due squadre importanti, ma ancora non c’è niente di concreto. Per dare maggiore valore a questi due risultati serve continuare su questa strada. Da limare c’era la mentalità di una squadra leggermente difensiva e io l’ho portata ad avere una mentalità offensiva come piace a me, cercando sempre la via del gol e giocando con i tre attaccanti e la mezza punta. Adesso è una squadra più offensiva e con più qualità e che ha voglia di divertirsi, giocando in mezzo al campo con il possesso palla. Il merito dunque è dei ragazzi che hanno saputo interpretare il mio pensiero».
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