CA…LCI NOSTRI | Possiamo far male a chiunque, ma dobbiamo decidere di giocarcela
Ancora problemi nelle retrovie, poca convinzione, poche idee e sempre in ritardo sulla palla. Le partite durano 90 minuti
Si, è vero il Sambiase aveva fermato le altre “grandi” prima di noi, ma diciamoci la verità, dopo la prima mezzoretta in apnea pochi avrebbero scommesso nel ritorno della neo promossa. E invece, come (troppe) altre volte prima di oggi, sul più bello abbiamo smesso di giocare, consegnandoci agli avversari per almeno metà partita. E meno male che stiamo parlando di una squadra molto meno attrezzata di noi, che a ripetere questa prestazione domenica prossima, sai che paccari che arrivano?
E non mi riferisco al cambio di modulo con l’evidente arretramento delle due ali d’attacco quasi sulla linea di centrocampo. Ma proprio al modo di affrontare palla ed avversari: sempre in ritardo, convinzione poca e idee ancora meno. Inspiegabile dopo essere passati in vantaggio e dopo avere gestito la partita con semplicità e autorevolezza. E i venti minuti finali in cui abbiamo provato, con molta confusione, a prenderci i 3 punti non fanno altro che aumentare rimpianti e bruciori di stomaco vista la facilità con cui arrivavamo vicini alla porta.
Mi sembra evidente che abbiamo più di qualche problema dietro quando gli altri spingono. E il gol di Umbaca ieri (bravo) non è che l’ennesimo campanello d’allarme. A guardare lo screen shot che gira sui social sembra di ammirare (diciamo così) una partita di ragazzini, con tutti i difensori (e un paio di centrocampisti) che guardano la palla e almeno un paio di attaccanti avversari liberi di pascolare indisturbati in area. Anche questo mi sembra un problema di testa più che di schemi o capacità difensive. Tocca intervenire immediatamente, qualcuno lo dica al mister.
I risultati altalenanti di queste settimane hanno ributtato sulla graticola Pergolizzi, che dal canto suo sembra ancora navigare, pericolosamente, a vista. Che il mister appartenga al partito del “corto muso” mi sembra evidente, ma i tanti punti buttati per avere deciso di smettere di giocare trincerandosi dietro la linea della palla, dovrebbero suggerirgli che non abbiamo gli uomini adatti a questo tipo di gioco.
Domenica andiamo a Vibo, senza il giocatore migliore di questo pezzetto di campionato e con la pazienza del pubblico che comincia a intravedere la riserva. Il discorso è sempre quello: il campionato è ancora lungo e nessuno sembra il Real Madrid, ma dobbiamo darci una mossa prima che sia troppo tardi. Se decidiamo di giocarcela, possiamo fare male a chiunque. Se invece ci mettiamo lì ad aspettare che arrivi il novantesimo sperando di non prenderle, tocca trovare una macchina del tempo e andare a chiedere lumi a Bruno Bolchi. Che almeno le sue squadre le barricate sapevano farle. (Barney p)
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