venerdì,Gennaio 24 2025

Verso Reggina-Scafati, Foggia sogna il vertice: «Domenica partita cruciale, ma non decisiva. I dettagli faranno la differenza»

L’attaccante gialloblu, con la sua esperienza e i suoi gol, è uno dei protagonisti della stagione dei campani. «Atzori è un soldato, e il presidente è molto ambizioso»

Verso Reggina-Scafati, Foggia sogna il vertice: «Domenica partita cruciale, ma non decisiva. I dettagli faranno la differenza»

di Francesco Trimboli – Ciro Foggia, attaccante della Scafatese, è uno dei protagonisti più discussi e apprezzati del campionato di Serie D. Con il suo istinto da goleador e una visione di gioco che va oltre il semplice numero di gol, Foggia sta dimostrando di essere l’attaccante ideale per chi ambisce al vertice. La sua esperienza e il suo talento potrebbero fare la differenza in qualsiasi squadra che punti a vincere, come la Reggina, che potrebbe davvero trarre vantaggio da un giocatore con le sue qualità. In questa intervista, Foggia racconta emozioni, sfide e obiettivi, mettendo in luce come ogni partita sia una nuova opportunità per crescere e migliorarsi.

Ha postato sui social il gol segnato all’andata contro la Reggina. Che emozione è stata?

«Quando giochi in stadi così storici, ogni gol è speciale, ma c’è qualcosa di unico in questi campi. Ho già segnato in passato, anche a Melfi in Serie C, ma questo gol aveva un significato particolare. La partita contro la Reggina era un incontro che si sentiva importante. Il mio gol sotto la curva è stato davvero un’emozione indescrivibile».

Sette gol finora. Cosa le è mancato per essere ancora più incisivo?

«Sì, sette gol che avrebbero potuto essere di più. Ma questo fa parte dell’esperienza: se non hai raggiunto il massimo, significa che qualcosa hai sbagliato. Ho preso dei pali, ho sbagliato rigori e altre occasioni, ma sono comunque soddisfatto di quanto sto facendo. Posso sempre migliorare, perché un attaccante, anche con esperienza, può sempre crescere. Voglio fare sempre meglio».

Come vede il ruolo dell’attaccante in un campionato così competitivo, dove le prestazioni vengono spesso giudicate solo dai gol segnati? E cosa pensa di attaccanti come Maggio, Barranco e Ferraro?

«L’attaccante è un ruolo particolare. Se segni, tutto è perfetto, ma se non fai gol, nessuno ti apprezza, nonostante magari tu possa aver giocato bene. È difficile, perché gli attaccanti sono giudicati dai numeri. Maggio, per me, è uno dei migliori attaccanti in categoria, un top player che segna sempre, anche in doppia cifra. Barranco è un attaccante completo, mentre Ferraro ha un potenziale enorme, è alto, si muove bene e sa farsi trovare al posto giusto».

La squadra è al top o il mercato dovrà fare la differenza?

«Non so dirti se la squadra è al top, ma sicuramente il mercato può fare la differenza. La società ha una visione ambiziosa, e con il giusto supporto possiamo fare ancora meglio».

Come affronta la responsabilità di essere uno degli attaccanti più forti della D?

«Sono molto autocritico. Dopo tanti anni e tante vittorie, si aspettano molto da me, ma ogni partita è difficile, e ogni squadra sa che quando gioco, mi marcano stretto. La responsabilità c’è, ma mi motiva a rimanere concentrato e a dare sempre il massimo».

Che partita si aspetta domenica contro una squadra che gioca in modo offensivo come la vostra?

«Sarà sicuramente una partita spettacolare. Due squadre forti, con un gioco offensivo. I dettagli faranno la differenza, come accadrà in questo campionato, che è davvero competitivo e molto equilibrato. Quest’anno il girone è tra i più difficili degli ultimi anni»

Che differenze ha trovato tra mister Atzori e mister Fabiano?

«Fabiano era come un padre, sempre attento e vicino alla squadra, mentre mister Atzori ha un approccio più diretto e deciso, come se fosse un soldato sul campo. Abbiamo cambiato anche il sistema di gioco, ma entrambi hanno il loro stile unico e ci hanno trasmesso molto»

Come considera sua esperienza a Scafati?

«Sono anni che vivo un’esperienza fantastica. Quest’anno c’è un grande entusiasmo, un ambiente sano, e il presidente è molto ambizioso. C’è voglia di riportare la squadra in Serie C, un obiettivo che ci motiva a fare sempre meglio».

Ha visto qualche partita della Reggina? La squadra sembra trasformata nel girone di ritorno.

«Sì, la Reggina è una squadra forte, anche quando non era al massimo, sapevo che avevano una grande qualità. Con il nuovo allenatore, sono migliorati molto, soprattutto mentalmente. Conosco bene alcuni dei loro giocatori, come Ciccio Urso e Salandria, che sono davvero forti».

Qual è la sua opinione su Siracusa e Sambiase? E quale squadra vede come la più pericolosa?

«Il Siracusa è una squadra costruita per vincere, ma ha incontrato delle difficoltà. Il Sambiase è una grande rivelazione di quest’anno, hanno cambiato tanto e stanno sorprendendo tutti. In questo campionato ogni partita è una battaglia, non esistono più squadre facili. Il campionato è molto equilibrato, e ogni errore può costare caro».

Perché non siete primi in classifica? Come vede la sua squadra oggi?

«Non siamo primi, ma questo campionato non è semplice. Ogni partita è difficile, e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Le squadre più forti possono perdere punti contro quelle più piccole, e questo rende ogni partita cruciale. Ma abbiamo ancora tante giornate per recuperare, e possiamo fare molto bene».

Quanto è decisiva la partita di domenica? Quando si deciderà il campionato?

«La partita di domenica è molto importante, ma non decisiva per il campionato. A mio parere, le sorti del campionato si decideranno tra metà e fine marzo, quando si entra nella fase finale e le squadre che lottano per il titolo cominceranno a farsi notare».

Chi è Ciro Foggia come uomo?

«Sono una persona umile, metto sempre a disposizione dei miei compagni e dell’allenatore. Cerco di farmi volere bene e di dare il massimo in ogni partita».

A Reggio il patron della Reggina ripete da tempo che se proprio deve prendere un attaccante serva uno in grado di fargli vincere il campionato. Tutti i pensieri sono rivolti a giocatori come te. C’è mai stato un interesse della Reggina per te?

«Sono davvero onorato di essere accostato alla Reggina e mi fa piacere sapere che qualcuno mi considera un attaccante di valore. Detto ciò, voglio essere sincero: a Scafati mi hanno voluto con molta convinzione, sia il presidente che il direttore Fusco, e sono davvero felice di far parte di questa squadra. È possibile che ci sia stato un interesse, ma in questo momento il mio futuro è qui, a Scafati, e sono concentrato solo su quello che posso dare a questa realtà».

Ciro Foggia è un attaccante che incarna tutte le caratteristiche che una squadra con ambizioni di vertice dovrebbe cercare: esperienza, autocritica e una naturale propensione a mettersi alla prova. Non è solo il numero di gol a definirlo, ma la sua capacità di adattarsi, crescere e fare la differenza in ogni situazione. Sebbene il suo futuro sia al momento saldamente ancorato alla Scafatese, la Reggina e altre squadre ambiziose dovrebbero riflettere su come un talento come il suo potrebbe essere la chiave per fare il salto decisivo verso il successo.

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