CA…LCI NOSTRI | Ora sotto con il Siracusa, non sarà più insidioso della Messina-Catania…
Torniamo dalla Sicilia, in traghetto, con una nave carica di entusiasmo e nuove certezze

di Barney P – E alla fine ci siamo. Finalmente, dopo domeniche e domeniche ad evocarla come la partita delle partite, la data del big match è quasi arrivata. E allo scontro con il Siracusa, che negli ultimi due anni ce le ha suonate che la metà bastava, ci arriviamo carichi come una molla e trascinati da un pubblico che si sta riavvicinando alla sua squadra. Ora non facciamoci prendere dall’ansia da prestazione e continuiamo a giocare come sappiamo fare.
Ad Acireale è arrivata la vittoria che tutti ci aspettavamo. Quadrati e tosti – anche se dietro abbiamo ballato più del solito – siamo riusciti ad archiviare la partita nel primo tempo nonostante un campaccio indegno che ha rovinato la partita e ha fatto danni con la pala tra i nostri giocatori. A fine partita tanti acciaccati, ma a pesare di più domenica prossima sarà l’assenza del capitano. E pensare che l’ammonizione di Nino è arrivata dopo un’entrata omicida di un giocatore acese che l’arbitro non ha sanzionato. Peccato. Peccato anche perché Barillà in questo momento è il più in palla di tutti e ieri è uscito dal campo con una doppietta, un assist e l’ennesima prestazione maiuscola.
Il resto lo hanno fatto il solito gigantesco Ragusa – che, età o no, se punta un avversario, quello in genere finisce per andare al bar a prendere un caffè – e il nostro bomber argentino. Barranco non sarà mai un cecchino infallibile. Sembra quasi un cartoon per come si muove un po’ scoordinato e per come riesce comicamente a buttare a mare gol che lui stesso si era costruito. Ma il nostro numero 9 è diventato quasi insostituibile per come riesce a fare giocare l’intera squadra. E ieri ha segnato ancora.
I leghisti calabro-siciliani – si, lo so che sembra un ossimoro, ma questo è – non vedono l’ora di poter passare sul ponte. In attesa che spianino le due coste per costruirlo, vi consiglio un viaggio sulle autostrade siciliane prima che il ponte, magicamente, le porti nel ventunesimo secolo: guidare sulla Messina Catania in un giorno di poggia intensa come quello di ieri, per esempio, è un’esperienza che ci si può tranquillamente rivendere come vacanza avventura.
Comunque, almeno per ora, il ponte non c’è e quindi ci teniamo stretti il viaggio di ritorno sulla nave carica di tifosi stanchi e ubriachi di felicità. Che i cori sul traghetto sono tra le cose più romantiche che ci sono rimaste.